Storia – Cannara vanta origini antiche come è testimoniato dal sito archeologico umbro di Urvinum Hortense. Assunse notevole importanza in epoca romana poiché la zona era ricca di acque sulfuree dotate di proprietà curative. Con la caduta dell'Impero Romano e l'invasione longobarda, la popolazione di Urvinum Hortense si spostò nella fertile pianura bagnata dal fiume Topino, dove fondò il nuovo centro costruendo case in argilla e canne. Nel 1170 vi si rifugiò il perugino Valerio Ranieri e vi costruì il castello di Cannaia. Nel 1291, alleata di Perugia, sostenne aspri scontri con Assisi. Divenne in seguito dominio di Baglione Baglioni e poi della Chiesa e nel 1352 entrò a far parte del Ducato di Spoleto. Dopo un breve periodi di indipendenza, fu conquistata da Braccio Fortebracci e da questi concessa a Malatesta Baglioni. I Baglioni ne mantennero il dominio fino al 1684 anno in cui anche Cannara passò sotto lo Stato Pontificio dove rimase fino all’Unità d’Italia.

Monumenti principali – Dell’antica cinta muraria si conserva soltanto un’alta torre e un torrione circolari. Nel centro storico merita una visita la chiesa di San Biagio del XII secolo con la facciata romanica caratterizzata da un bel portale e dalle pietre bianche e rosa provenienti da Assisi, la chiesa della Buona Morte e la chiesa di San Matteo che conserva una tavola con una Madonna in trono attribuita all’Alunno. Da vedere anche la chiesa di San Giovanni Decollato con facciata caratterizzata con formelle in terracotta, la chiesa di San Francesco e quella di San Sebastiano, oggi sede della Pinacoteca comunale. Sulla Piazza IV novembre si affaccia il Palazzo Maiolica Mandrini, al cui interno è visitabile il Tugurio in cui Francesco dimorava durante le sue visite a Cannara. Infine di notevole interesse è il sito archeologico di Urvinum Hortense con il Museo annesso.

Biblioteche e archivi – Il Comune di Cannara ha una biblioteca e conserva un importante archivio storico comunale con carte dei secoli XIV-XX. Il Comune conserva inoltre numerosi fondi archivistici di associazioni e enti pubblici e privati per una disamina dei quali si rinvia al sito: www.archivi.umbria2000.it.