LE FUNZIONI
Il volto attuale della Provincia è quello uscito dall’ultimo decennio del Novecento: la L. 142/1990 ha definito il quadro istituzionale entro il quale i Comuni, le Province e gli altri Enti locali dovevano diventare i veri protagonisti del proprio ordinamento; dieci anni dopo, il D.lgs n. 267 del 18 agosto 2000, che contiene il Testo Unico sull’ordinamento degli Enti locali, ha assunto il valore di vero e proprio “codice” delle autonomie. Tutte le disposizioni che si sono succedute in questo decennio hanno lasciato alle Province, come agli altri Enti locali, la possibilità di definire, per mezzo di Statuti e di Regolamenti, i contenuti concreti delle loro funzioni, dando così l’avvio a quell’autogoverno che esalta, anziché deprimere, l’unità e l’indivisibilità della Repubblica sancita dall’art.5 della Costituzione. La Legge costituzionale sulla riforma federalista, soggetta a referendum confermativo, accentua i profili di autonomia degli Enti locali e dà attuazione al principio di sussidiarietà. Nell’attribuzione delle funzioni alla Provincia, le leggi hanno continuato a seguire il criterio delle competenze integrate rispetto a una stessa materia, per cui spesso il cittadino deve percorrere tutto l’iter: Comune-Provincia-Regione prima di completare il percorso burocratico di cui ha bisogno. Il ruolo della Provincia, in questo percorso, si distingue facilmente perché improntato a compiti di programmazione e di amministrazione attiva, di promozione e di coordinamento dello sviluppo della comunità sulla quale ha competenza. Ad essa risultano assegnate qualificanti funzioni nei settori dello sviluppo e della sicurezza ambientale: tutela e valorizzazione delle risorse idriche e energetiche; difesa del suolo; prevenzione delle calamità; organizzazione e smaltimento dei rifiuti; rilevamento, disciplina e controllo degli scarichi e delle emissioni atmosferiche e sonore; protezione della flora e della fauna, dei parchi e delle riserve naturali. Con queste, sono attribuite alla Provincia altre funzioni in vari settori: viabilità e trasporti; caccia e pesca nelle acque interne; servizi sanitari e di igiene e profilassi pubblica; compiti connessi alla istruzione secondaria di secondo grado e artistica – compresa l’edilizia scolastica – e alla formazione professionale; raccolta e elaborazione dei dati; assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; valorizzazione dei beni culturali. Con la Legge-delega n.59/1997 e con il successivo Decreto legislativo n.112/1998 sono state trasferite alle Province, nello spirito del decentramento amministrativo, le funzioni in materia di miniere e risorse geotermiche, cave e torbiere, acque minerali e termali, istruzione scolastica, polizia amministrativa. Un particolare rilievo hanno i compiti riservati alla Provincia in materia di programmazione. In questa sua funzione, essa, oltre a formulare nuovi programmi pluriennali, si presenta come Ente intermedio che raccoglie e coordina le proposte dei Comuni ai fini della programmazione economica, territoriale e ambientale della Regione. Lo strumento principale di questo lavoro è rappresentato dal PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale), che indica le diverse destinazioni del territorio in relazione alle prevalenti vocazioni delle sue parti. In questa ottica, la Legge regionale ha conferito alla Provincia di Perugia importanti funzioni in materia urbanistica, tra cui, in particolare, la verifica di compatibilità dei Piani Regolatori Generali Comunali e delle loro varianti alle previsioni del Piano urbanistico territoriale e dello stesso PTCP.