Palazzo Rajna-Sertoli-Guicciardi
La Biblioteca “Luigi Credaro” della Banca Popolare di Sondrio ha sede nell’ala ovest del palazzo ex Rajna-Sertoli-Guicciardi, nelle immediate vicinanze della centrale piazza Garibaldi, lungo l’argine destro del torrente Mallero.

Il complesso, un tempo ubicato sull’asse viario principale della città (l’antica strada Valeriana, oggi via Romegialli), tra la fine degli anni '90 e i primi anni 2000 è stato oggetto di un intervento di restauro e riqualificazione, che ne prefigura un possibile importante ruolo dal punto di vista urbanistico. Sembra infatti saldare la frattura creatasi nel tempo tra l’attuale centro e quelle zone della città progressivamente e parzialmente abbandonate con lo spostamento verso sud dell’asse urbano in epoca napoleonica e asburgica.

Di probabile origine tardo secentesca, il complesso, più volte rimaneggiato, presenta un impianto tipicamente sette-ottocentesco, improntato alla massima razionalità e funzionalità nella ripartizione degli spazi interni e fondato su serialità e simmetria nella composizione delle facciate.
Nel suo insieme rappresenta un raffinato esempio di architettura minore, dalle sagome sobrie ed eleganti, destinato a dimora signorile.

Ne è un esempio il fronte nord, sul quale si aprono alcuni interessanti portali con conci in pietra ben lavorati e che presentava un affresco di soggetto religioso, oggi rimosso e conservato all’interno, presso la sede del BIM, ente proprietario dell’edificio.
Una targa marmorea ricorda che l’8 luglio 1847 in questa casa nacque il filologo e critico Pio Rajna, uno dei più autorevoli rappresentanti della “scuola storica” e fondatore della Società Storica Valtellinese.

Anche gli ambienti interni mostrano taluni elementi che rimandano all’antica nobiltà del palazzo: volte con funzione strutturale o estetica, soffitti in legno o affrescati che risentono del gusto floreale e pavimenti ben lastricati in pietra locale.

Il giardino, antistante la facciata sud sulla quale si aprono gli attuali ingressi principali, costituiva in passato il retro del complesso, secondo una tipologia e una disposizione tipica delle case nobiliari sondriesi affacciate al torrente Mallero.

La recinzione odierna è dovuta a un progetto dell’ingegner Ugo Martinola del 1931.

 
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