Nell’ultimo anno 34 tibetani, specialmente monaci e monache, si sono dati fuoco volontariamente per protestare contro l’oppressione cinese. Le autoimmolazioni sono avvenute in Tibet, in Sichuan e
tra gli esiliati in India. Non si tratta solo di una protesta: è un invito agli oppressori a prendere
consapevolezza del male che stanno facendo e un richiamo alla coscienza pubblica di tutto il mondo ad aprire gli occhi sulla sofferenza inflitta a tanti innocenti.