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Dal Mozambico all'Argentina, tutti gli affari tricolori
10 agosto 2014
Il sito di Land Matrix, ricca e dettagliata miniera di dati sul tema, informa che i Paesi in cui aziende del Belpaese hanno avviato progetti di accaparramento delle terre sono 11, tutti in Africa: oltre al Senegal, nell’elenco figurano Liberia, Ghana, Nigeria, Guinea Conakry, Congo Brazzaville, Tanzania, Etiopia, Mozambico e Madagascar.

Particolarmente intensa la presenza italiana in Mozambico, una sorta di «paradiso» del land grabbing: in questo Paese, infatti, la terra non si vende, si dà in concessione. Il prezzo di concessione annuale può scendere fino a un dollaro l’ettaro e le concessioni arrivano anche a 99 anni. Land Matrix ha tracciato 117 acquisizioni di terra in Mozambico: 5 di queste sono state promosse da aziende italiane. Spicca il caso del colosso energetico Api, il cui progetto di coltivazione della jatropha si è però bloccato nel 2013. A quanto pare il problema è l’eccessiva salinità del terreno, ora però quella terra - comunque acquisita in concessione dal consorzio che fa capo ad Api - resta inutilizzata.

Stessa sorte per quella che - dal punto di vista dell’estensione dei terreni - è l’operazione più rilevante di un’azienda italiana in Africa: l’acquisizione di 710mila ettari (poco meno della più estesa provincia italiana, quella di Bolzano) in Guinea Conakry da parte di Nuove iniziative industriali, azienda di Galliate (No), attiva nella produzione di energia da fonti rinnovabili. La terra è stata effettivamente acquistata, ma la produzione di jatropha non è mai partita. E pensare che sul sito dell’azienda si parla tuttora di un «rilevante risvolto sociale del progetto, che comporterà la creazione di numerosi posti di lavoro per le popolazioni coinvolte». Abbiamo scritto all’azienda per chiedere chiarimenti ma non ci è stato risposto.

Fuori dall’Africa, Land Matrix non segnala nessun coinvolgimento diretto italiano nel fenomeno del land grabbing. Lo fa invece l’altrettanto interessante rapporto dell’Ong Re:Common, Gli arraffa terre, uscito nel giugno 2012: vengono citati i casi di Argentina (con la nota presenza del gruppo Benetton: 900mila ettari di terra acquistata nel 1991 per l’allevamento di pecore e la produzione di lana), Nuova Zelanda (lana), Honduras e Indonesia (palma da olio), Laos (jatropha).
© FCSF – Popoli
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