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Diaspora tax, il Canada espelle il console eritreo
31 maggio 2013
Il Canada ha espulso Semere Ghebremariam Micael, console generale eritreo a Toronto. Ottawa lo ha dichiarato «persona non grata» in quanto, nonostante i ripetuti inviti da parte delle autorità canadesi, avrebbe continuato a richiedere ai connazionali la famigerata diaspora tax, il tributo che Asmara impone, da una ventina di anni, sui redditi degli emigranti. Questa imposta, secondo le autorità di Ottawa, violerebbe non solo le leggi canadesi, ma anche quelle internazionali (considerato l’embargo sancito dall’Onu sul regime di Isayas Afeworki). Asmara si è sempre rifiutata di presentare rendiconti trasparenti su come vengono impiegate le risorse provenienti dall’estero. Da qui il sospetto che l’Eritrea utilizzi una parte consistente del flusso di capitali per finanziare le proprie forze armate e movimenti terroristici, come l’organizzazione fondamentalista somala al Shabaab.

L’iniziativa del Canada è certamente eclatante, ma non è l’unica. In Svezia, Germania e Svizzera sono state avviate, in modo molto discreto, indagini sulle modalità(che spesso sconfinano nelle minacce e nel ricatto) con le quali viene riscossa l’imposta e sull’impiego dei fondi.

Anche in Italia, come ha recentemente dimostrato un’inchiesta pubblicata su Popoli, la «tassa occulta» viene riscossa nell’ambasciata di Roma, nel consolato di Milano e nelle comunità, ma, per il momento, le autorità non sono intervenute per bloccare le attività eritree. Così gli immigrati continuano a pagare il tributo per non vedersi negata la possibilità di rientrare in patria, di rinnovare i documenti o di inviare ai familiari aiuti.
e.c.

© FCSF – Popoli