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Immigrazione, i vescovi Usa contro il Far west
26 marzo 2012
Porta due firme più che autorevoli la lettera sui temi dell’immigrazione che i vescovi Usa hanno indirizzato ai parlamentari statunitensi lo scorso 22 marzo: sono quelle del cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York e presidente della Conferenza episcopale Usa, e monsignor José Gomez, arcivescovo di Los Angeles e presidente del Comitato per i Migranti della stessa Conferenza. La missiva è formalmente indirizzata allo speaker della Camera, John Boehner, al capogruppo della maggioranza democratica al Senato, Harry Reid, e ai capigruppo delle minoranze di entrambi i rami del Congresso, ma è chiaro che il destinatario numero 1 è il presidente Barack Obama, che aveva incentrato la campagna elettorale vincente del 2008 anche su questo tema dell’immigrazione dei latinos negli Usa, senza però riuscire ad approvare una riforma complessiva nel suo primo mandato.
«La riforma dell’immigrazione - scrivono i vescovi - è oggi più urgente e importante che mai, dal momento che le leggi statali e i provvedimenti locali stanno riempiendo il vuoto politico provocato dal Congresso. Questo fenomeno crea in tutto il Paese un patchwork di leggi e politiche che, come risultato, ha creato discordia nelle nostre comunità». Il riferimento esplicito è alle leggi statali dell’Alabama e dell’Arizona che, si legge nella lettera, «hanno creato ambienti dove gli immigrati, indipendentemente dal loro status legale e dall’applicazione della legge, sono posti gli uni contro gli altri, pregiudicando una fiducia ormai consolidata nella collaborazione tra immigrati e autorità locali». Un clima che complica anche il lavoro degli enti di volontariato che lavorano con gli immigrati, Chiesa in primis. Non a caso, la lettera ricorda e sottolinea che «noi, assieme ad altre organizzazioni di stampo religioso, non possiamo essere tenuti a controllare lo status migratorio delle persone in cerca d’aiuto, quando dobbiamo servirle».
Il cardinale Dolan e monsignor Gomez esprimono inoltre preoccupazione per le conseguenze dei provvedimenti locali sulle famiglie di migranti, spesso costrette a separarsi. «I bambini sono spesso vittime innocenti di queste politiche, che li allontanano dai genitori, con meno opportunità per loro di vivere una vita piena e produttiva nel loro paese natale, gli Stati Uniti».
La lettera, infine, informa che la Conferenza episcopale Usa predisporrà un documento a supporto della «piena autorità» del governo federale per una legge organica sull’immigrazione, legge di cui i vescovi chiedono l'approvazione «il prima possibile». Una neanche troppo velata garanzia di appoggio al presidente Obama. Sembra però difficile che una tale legge possa arrivare prima delle prossime elezioni.

Un’approfondita analisi delle leggi in materia di immigrazione approvate nei vari Stati Usa è contenuta nell’articolo di José Luis Rocha pubblicato nel numero di marzo di Popoli. Clicca qui per leggere l’articolo (accesso riservato agli abbonati, per acquistare il pdf del numero di marzo clicca qui). 

Stefano Femminis

© FCSF – Popoli