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L'omaggio di Pordenone a Wole Soyinka
5 marzo 2012
«A mia moglie Adefolake, che durante la stagione dell’implacabile dittatura mi ha fatto retrocedere dal rango di professore in visita a quello di sposo in visita, rimanendo tuttavia soltanto con uno sposo invisibile, poiché il mio studio mi inghiottiva persino durante le ore di visita». Questa è una delle tre dediche che aprono il libro Sul far del giorno (Frassinelli, 2007) che ben rappresenta la tempra dell’autore: lo scrittore e drammaturgo nigeriano Akinwande Oluwole «Wole» Soyinka, instancabile difensore dei diritti umani e della cultura africana, un’intera vita divisa tra la lotta per il suo Paese, la Nigeria, e lo studio.
A lui, primo africano e drammaturgo ad aver vinto il Nobel per la Letteratura (1996), è dedicata la XVIII edizione del Festival Dedica (Pordenone, 10-24 marzo) che si propone ogni anno di presentare l’opera di un grande autore (per l’occasione Jaca Book ripubblica a marzo Akè. Gli anni dell’infanzia).

 Da sempre cantore del processo di decolonizzazione, ma anche strenuo critico dei governi post-coloniali, di cui per esempio denunciò la corruzione nella commedia A dance in the forest (1963), Soyinka conobbe anche l’esperienza del carcere, alla fine degli anni Sessanta, per un articolo in cui chiedeva la fine della guerra civile. Andò ancora peggio durante la dittatura del generale Sani Abacha (1993-1998), quando venne condannato alla pena capitale, scegliendo la via dell’esilio negli Usa.
Come spiega Annamaria Manfredelli, curatrice di Dedica, «con il suo teatro Soyinka ha saputo compiere un’originale sintesi tra i miti yoruba (etnia a cui appartiene) e quelli espressi dalla civiltà occidentale. Nel suo caso il culto della tradizione originaria non è, come a volte accade, l’affermazione di un’identità esclusiva, ma la dimostrazione della permeabilità tra culture diverse, è apertura all’Altro da sé».

Il festival Dedica spazierà, con il contributo di varie personalità e discipline, su tutta l’opera di Soyinka. Oltre alla lettura di suoi testi inediti e un recital con sue poesie, sono in programma una mostra fotografica di Akin Akintunde, nigeriano vincitore di numerosi premi, una conferenza-spettacolo sulla cultura orale africana (curata da Marco Baliani), la proiezione di Kongi’s Harvest, film di Ossie Davis sceneggiato da Soyinka, e diverse performance teatrali.

© FCSF – Popoli