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"Non con i miei soldi", la finanza svelata
10 agosto 2012
Sulla scia di Occupy Wall Street, anche in Italia arriva una campagna che cerca di sensibilizzare i cittadini su quanto sta avvenendo nel panorama economico internazionale. Alcuni mesi fa, da parte dei manifestanti di Occupy Wall Street era partito un appello che chiedeva ai risparmiatori di chiudere il conto corrente presso le banche tradizionali e di depositare i soldi in conti correnti aperti presso banche etiche, quegli istituti di credito che si rifiutano, per esempio, di operare nei paradisi fiscali, che non concedono finanziamenti agli hedge fund, ai fondi di private equity (fondi che investono acquistando quote in società non quotate in Borsa) e alle società che trattano i combustibili fossili o l’energia nucleare.

In Italia, questo appello è stato raccolto dalla Banca popolare etica, istituto nato 13 anni fa e che oggi conta 16 filiali operative. A marzo Banca etica, che ha la sede principale a Padova, ha lanciato la campagna «Non con i miei soldi».
Tramite un blog e altre iniziative sul territorio nazionale, gli operatori informano sull’uso responsabile ed etico dei risparmi. Il progetto, coordinato dalla banca e dalla Fondazione culturale responsabilità etica, lavora in collaborazione con un gruppo di esperti della comunicazione in rete, tra cui Gianluca Diegoli, Claudia Vago (meglio nota su Twitter come @Tigella) e il team di Mentine. L’obiettivo è rendere semplici e accessibili anche ai non addetti ai lavori i concetti della finanza, per fare comprendere come funziona la finanza speculativa e chi davvero ci guadagna.

«Per cambiare le cose - spiegano i responsabili dell’iniziativa - non è sufficiente indignarsi. È indispensabile diffondere la consapevolezza e l’informazione. L’accesso ai programmi tv o ai giornali è ristretto a pochi, ma tutti possiamo mandare messaggi con Twitter o Facebook, inviare una mail per far conoscere agli amici ciò che sta succedendo e ciò che è possibile fare».

Chi aderisce alla campagna può, per esempio, segnalare le iniziative di finanza etica organizzate in Italia. A giugno, è stato fatto circolare sui social network l’annuncio della manifestazione che gli attivisti hanno poi tenuto davanti a Montecitorio per protestare contro la speculazione finanziaria e a sostegno della Tobin Tax. Proprio i social network si stanno dimostrando sempre più veicolo di informazione: la campagna invita ad associare il suo logo al proprio profilo e a tenersi aggiornati grazie a Twitter. Il profilo è @ncims, l’hashtag di riferimento è #nonconimieisoldi. Su Twitter vengono anche segnalati incontri, letture, conferenze, articoli sul tema della finanza etica.

Infine, a chi aderisce alla campagna si chiede anche di stampare su locandine, abbigliamento, oggetti, il logo della campagna. Una forma pubblicitaria «tradizionale», ma ancora efficace.

© FCSF – Popoli