Il 4 marzo di sessant'anni fa, mentre prendeva corpo il regime di Enver Hoxha - veniva eseguita la condanna a morte di due gesuiti: Daniel Dajani (rettore del seminario di Scutari) e Giovanni Fausti (precursore del dialogo con l'Islam), accusati di "tradimento dell'Albania". Fare memoria oggi del loro operato è fondamentale per un Paese reduce da decenni di ateismo forzato e segnato da una tradizionale indifferenza religiosa