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Articoli trovati:362
  • Agli immigrati con la sola colpa di essere senza documenti in regola oggi l’Europa offre l’espulsione e, in attesa, la detenzione. Condizioni che in Italia sono ancora più dure e lesive dei diritti. Ma la strada scelta, con i suoi costi economici e umani, non è affatto obbligata. Ecco l'inchiesta pubblicata sul numero di novembre di Popoli.

    Data: 
    2 novembre 2011
  • Agli immigrati con la sola colpa di essere senza documenti in regola oggi l’Europa offre l’espulsione e, in attesa, la detenzione. Condizioni che in Italia sono ancora più dure e lesive dei diritti. Ma la strada scelta, con i suoi costi economici e umani, non è affatto obbligata.
    Fascicolo: 
    novembre 2011
  • Il XXI Rapporto sull’immigrazione stilato dalla Caritas e dalla Fondazione Migrantes evidenza come la crisi economica non abbia frenato i flussi migratori verso l’Europa e sottolinea le opportunità offerte dalla presenza crescente degli stranieri.

    Data: 
    27 ottobre 2011
  • Terra di emigrazione, il Marocco è anche luogo di transito degli immigrati dell’Africa subsahariana. Un reportage dalle zone di confine con Ceuta, Melilla e l’Algeria, dove si concentrano migliaia di persone per tentare il grande salto verso l’Europa. In un clima di abbandono e povertà
    Fascicolo: 
    ottobre 2011
  • Fuggivano dalla Somalia diretti in Italia, ma sono stati dirottati in Nepal. Oltre settanta vivono intrappolati nel Paese asiatico che non li riconosce, ma li tassa. Una storia amara lungo le rotte internazionali dei rifugiati
    Fascicolo: 
    ottobre 2011
  • Con la sua Università per stranieri costituisce un unicum a livello italiano e ha anticipato promettenti dinamiche interculturali. Ma negli ultimi anni sono emerse diffidenze e chiusure. In questo mese la nostra serie sul rapporto tra città italiane e immigrazione fa tappa in Umbria
    Fascicolo: 
    ottobre 2011
  • La comunità italiana in Tunisia è molto antica. I primi italiani ad arrivare sulle coste tunisine furono i genovesi che nel XVI secolo occuparono l’isola di Tabarca. Sempre nel XVI secolo arrivò a Tunisi una comunità di ebrei livornesi, che diede vita a scambi commerciali fra Nord Africa, Francia e Italia. Ma è verso la metà del XIX secolo che la comunità italiana si ingrandisce. Ad arrivare in Tunisia sono soprattutto siciliani che emigrano per cercare fortuna in Africa. Solo con l’arrivo dei francesi, che nel 1881 instaurano un protettorato sulla Tunisia, l’afflusso di italiani rallenta. Anche perché Parigi non vede bene la presenza di una forte comunità italiana, possibile testa di ponte per le aspirazioni di Roma sulla Tunisia. Nonostante questa battuta d’arresto, secondo il censimento francese nel 1926 erano presenti in Tunisia 173mila stranieri, dei quali 89mila italiani (quasi il 10% della popolazione), 71mila francesi e ottomila maltesi.

    Mussolini aiuta in modo massiccio la comunità italiana finanziando scuole, ospedali, organizzazioni assistenziali. E molti italo-tunisini rispondono aderendo con entusiasmo al fascismo. Con la sconfitta dell’Asse nel 1943 inizia però il declino. De Gaulle fa chiudere scuole, centri culturali e giornali italiani. Con l’avvento dell’indipendenza, molti italo-tunisini si trasferiscono in Italia, altri in Francia, dove vengono assimilati ai francesi fuggiti dall’Algeria. Attualmente la comunità italiana conta circa tremila persone, delle quali però soltanto 900 sono discendenti degli immigrati italiani arrivati nel XIX secolo.

    Alcuni esponenti della comunità italo-tunisina sono diventati molto famosi in Italia e all’estero. La più celebre è certamente l’attrice Claudia Cardinale, figlia di immigrati siciliani, e protagonista di alcuni film che sono entrati nella storia del cinema. Italo-tunisini sono anche l’attrice Sandra Milo, il tennista Nicola Pietrangeli e Maurizio Valenzi, sindaco di Napoli dal 1975 al 1983.
    e.c.
    Data: 
    21 settembre 2011
  • Per le economie di molti Paesi del Sud del mondo i soldi che gli emigrati inviano in patria sono ormai questione di sopravvivenza, ben più degli aiuti allo sviluppo. Fotografia di un fenomeno che sembra più forte anche della crisi. Clicca qui per leggere l'inchiesta pubblicata sul numero di gennaio di Popoli.

    Data: 
    6 settembre 2011
  • Secondo il Centro studi di politica internazionale, la norma inserita nella manovra finanziaria non garantirebbe entrate significative e non servirebbe alla lotta alla clandestinità.

    Data: 
    6 settembre 2011
  • Nel giugno scorso Giacomo Zandonini ha realizzato un video reportage dal campo profughi di Choucha al confine tra Tunisia e Libia, sulle tracce dei migranti subsahariani e delle loro storie sospese tra cielo e sabbia. Qui puoi vedere il trailer del suo lavoro. Per il documentario completo clicca qui (montaggio Gianna Feller, prodotto da Centro Missionario Diocesano di Trento, a cura di Lanterne per Lucciole)
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