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A Eskinder Nega un premio per la libertà di stampa
9/6/2014
Il World Newspaper Congress ha assegnato il prestigioso riconoscimento Golden Pen of Freedom al giornalista etiope Eskinder Nega. Arrestato nel 2011 dopo aver pubblicato un articolo in cui condannava l’uso da parte del governo di Addis Abeba delle leggi antiterrorismo per mettere a tacere il dissenso, Nega (Popoli aveva parlato di lui in un articolo pubblicato qualche mese fa) è stato condannato a 18 anni di carcere. Pena che sta scontando nel penitenziario di Kaliti, tristemente noto per la sua durezza nei confronti dei detenuti.

Ma non era la prima volta che il giornalista veniva arrestato. Negli ultimi vent’anni è stato imprigionato otto volte e le autorità hanno chiuso tredici testate da lui dirette e fondate. Non paga del duro trattamento, la polizia ha arrestato anche la moglie. Tanto è vero che il figlio è nato in carcere.

Il riconoscimento del World Newspaper Congress, la cui assise generale si apre oggi a Torino, è quindi un attestato alla sua lotta per una stampa libera. Reporter Senza Frontiere, l’Ong che monitora la situazione della libertà di stampa nel mondo, giudica «molto difficili» le condizioni di lavoro dei giornalisti in Etiopia, mettendo il Paese al 143° posto (su 180) nella classifica stilata in base a un indice che tiene conto delle leggi in vigore in uno Stato, del pluralismo delle fonti informative, della censura e della trasparenza.
Enrico Casale
© FCSF – Popoli
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