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Bibbia ed economia. A Milano al via le letture ecumeniche a due voci
3 febbraio 2012
Che cosa può insegnare la parola biblica in campo economico? Che senso può avere l’elogio della povertà contenuto nel Nuovo e nell’Antico Testamento in una società come la nostra che esalta il consumismo e la ricchezza? «Beati i poveri... L’“economia” di Dio nei Vangeli sinottici» è il tema degli incontri ecumenici promossi dal Centro culturale protestante e dalla Fondazione culturale San Fedele (editrice di Popoli) che iniziano martedì 7 febbraio a Milano. Il programma si articola in otto appuntamenti: quattro presso la Galleria San Fedele (via Hoepli 3, tutti i martedì di febbraio alle ore 18,30) e quattro presso la Libreria Claudiana (via Sforza 12/a, tutti i mercoledì di maggio alle ore 18,30).

«Ascoltando la Parola - spiegano gli organizzatori -, si scopre che la logica dell’“economia” di Dio risulta ben diversa dalla nostra. Se noi ci basiamo su un “avere di più”, al contrario l’“economia” di Dio e di Gesù ci conduce al nostro “essere”. Un aumento dell’avere, narrano i Vangeli, non determina un aumento dell’essere, bensì una sua diminuzione».

Tra i relatori, i gesuiti Guido Bertagna, Andrea Dall’Asta, Giuseppe Lavelli e Pier Luigi Zanetti; Silvano Petrosino, professore associato di Semiotica dell’Università Cattolica di Milano; i pastori protestanti Eliana Briante, Martin Ibarra, Dorotee Mack, Lidia Maggi, Janique Perrin, Giuseppe Platone, Paolo Ribet, Anne Zell; Gabriel Codrea, sacerdote della Chiesa ortodossa romena; Giovanni Santambrogio, caporedattore de Il Sole 24 Ore Gianfranco Fabi, giornalista economico.

Info: www.centroculturaleprotestante.info; www.centrosanfedele.net

© FCSF – Popoli