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Bolivia, ritorno in miniera
8 novembre 2011

Spesso il giornalismo, anche quello più impegnato a dare voce a storie e notizie dimenticate dai «grandi media», viene accusato di distrazione e superficialità: si denunciano situazioni di crisi, si raccontano storie di emarginazione, e poi si volta pagina. Per una volta, grazie soprattutto all’impegno e alla professionalità di un giovane giornalista basco, le cose sono andate diversamente.

Nel dicembre 2010 Popoli ha pubblicato un lungo reportage sulla vita di Abigaíl, giovanissima lavoratrice nelle miniere di Potosí, in Bolivia. La sua storia, che Ander Izagirre aveva raccolto alcuni mesi prima, era il paradigma delle condizioni di estrema precarietà e insicurezza in cui vivono i minatori boliviani: tra loro, i minori sono quelli più sfruttati, malpagati e spesso costretti ad abbandonare gli studi, bruciandosi ogni possibilità di un futuro diverso. Qui puoi rileggere la storia di Abigaíl, in pdf, con le foto di Daniel Burgui. 

Ora Izagirre è tornato in Bolivia, per realizzare altri reportage, e ha incontrato nuovamente Abigaíl, portandole la copia di Popoli in cui abbiamo parlato di lei (nella foto). Ora ha 16 anni, continua il suo lavoro notturno, guadagna circa 100 euro ogni tre mesi di lavoro (che consiste nello spezzettare e trasportare all’esterno la roccia distrutta durante il giorno dai minatori), ha avuto problemi a un rene, che probabilmente dovrà asportare. Ma Abigaíl non ha lasciato la cosa più preziosa che ha, lo studio: continua a frequentare le lezioni, anche se racconta che spesso si addormenta sul banco. Le mancano due anni per terminare le scuole secondarie. (Clicca qui per leggere il racconto completo di Izagirre, in spagnolo).


© FCSF – Popoli