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Isaf, il ritiro nel 2014
3 dicembre 2012
Entro il 2014 l’Italia dovrebbe completare il ritiro italiano dall’Afghanistan, nel quadro delle forze internazionali della missione Isaf di cui fa parte. Voluta dall’Onu alla fine del 2001 (dal 2003 sotto comando Nato), la missione impiega circa 130mila soldati di una cinquantina di Paesi. Ha allontanato i talebani dal governo e cercato di contenere la loro resistenza con esiti contrastanti.
Anche se non sono stati resi noti i dettagli del piano di ritiro, il disimpegno è già iniziato: in settembre sono stati ridotti da quattro a tre i reggimenti e da 4.200 a 3.600 i militari, destinati a scendere a 3.000 nel marzo 2013. È già stato ceduto alle forze afghane il controllo di aree come il Gulistan e alcune posizioni nella provincia di Bagdis.

Herat (400mila abitanti) è la terza città dell’Afghanistan e il principale centro nell’Ovest del Paese. Ospita il quartier generale del contingente italiano che da giugno 2005 ha il comando della regione di Herat costituito da quattro province. Nell’Ovest del Paese l’Italia ha compiuto i maggiori sforzi di cooperazione civile e ricostruzione (vedi «Afghanistan guerra&pace», Popoli, giugno-luglio 2011). L’Italia si è impegnata a continuare uno sforzo di stabilizzazione con l’addestramento di reparti afghani, mantenendo perciò alcune centinaia di persone nel Paese. In questi anni in Afghanistan sono morti 52 militari italiani.
f.p.

© FCSF – Popoli
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