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L'arcivescovo: "Una setta di fanatici"
13 gennaio 2012
«Ai nostri occhi di cristiani e musulmani, portatori del messaggio della pace, del rispetto e della tolleranza che Dio ci insegna, questi terroristi manipolati e irregimentati da ideologie distruttrici, non possono in alcun modo proclamarsi difensori del Signore. Le loro barbarie non trovano giustificazione da alcuna parte, tanto meno nei libri sacri». Mons. Michel Cartatéguy, arcivescovo di Niamey (Niger), non usa giri di parole per condannare le violenze perpetrate contro le comunità cristiane e musulmane da Boko Haram, il movimento fondamentalista islamico che con i suoi attacchi sanguinosi sta mettendo a ferro e fuoco il Nord della Nigeria. Il prelato ha scritto un duro commento a margine di un viaggio ad Abuja al quale ha partecipato il 31 dicembre insieme ai rappresentanti musulmani e ai politici del Niger. La delegazione era stata invitata dal governo della Nigeria per pianificare una strategia comune contro il diffondersi del fondamentalismo islamico nell’Africa occidentale.

«Siamo stati ricevuti dal presidente nigeriano Goodluck Johnatan - ricorda il vescovo - il quale ci ha manifestato la sua determinazione a combattere la setta Boko Haram che non ha nulla a che fare con la religione. Il presidente ha chiesto a noi nigerini, a Ciad e Camerun di impegnarci in una guerra senza frontiere contro questi assassini».

Il primo provvedimento preso dal presidente nigeriano è stata la chiusura delle frontiere per meglio isolare la setta, che lui definisce «un cancro». «Boko Haram - continua il vescovo - è una setta di fanatici che continuano a perpetrare atti ignobili, accecati da interessi egoisti e che non hanno nel cuore altro che odio. Ho pregato affinché il loro cuore si trasformi radicalmente o, almeno, accettino di ascoltare onestamente la voce di Dio alla quale dicono di ispirarsi».

Il fondamentalismo islamico ha colpito duramente l’Africa occidentale che si è trovata a che fare con un fenomeno nuovo (almeno in queste proporzioni) di intolleranza e violenza. «Gli eventi nigeriani - conclude il vescovo - hanno sconvolto le coscienze dei credenti cristiani e musulmani e, insieme, condanniamo queste violenze. La violenza perpetrata su innocenti non può mai essere la soluzione a un conflitto. Sappiamo già dove porterà questa violenza: distruzioni sistematiche e massacri inutili. I veri credenti non possono essere coinvolti nella logica della violenza».
e.c.


© FCSF – Popoli