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Russia-Vaticano: il dialogo passa anche dalla musica
11 novembre 2013

Un concerto di musica classica suggella un momento di amicizia e intensi contatti tra la Chiesa cattolica e la Russia ortodossa. Martedì 12 novembre a Roma, alle ore 21 presso l’Auditorium di via della Conciliazione, sarà eseguito un ricco programma musicale classico e operistico che spazia da Bellini a Verdi, oltre a composizioni musicali del metropolita Ilarion Alfeev, vescovo della Chiesa russa e responsabile delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. A due settimane dal previsto incontro tra papa Francesco e il presidente russo Putin, il concerto è organizzato dal Patriarcato di Mosca e dedicato alle famiglie disperse, vittime di tutte le guerre. Si lega strettamente alle recenti iniziative per la pace di papa Francesco che hanno trovato risonanza diplomatica a Mosca e alle quali i russi vogliono rendere omaggio.

Protagonista del programma che unisce musica dell’Europa occidentale e russa è il soprano Svetlana Kasyan, del teatro Bolshoi di Mosca, che già si è fatta conoscere nei principali teatri italiani. Nata a Batumi, in Georgia, Svetlana Kasyan ha origini curde (i famigliari provengono da Iran e Siria). Da bambina nei primi anni Novanta ha perso il padre durante gli sconvolgimenti vissuti dalla Georgia post-sovietica. La sua vicenda biografica riflette il dramma delle guerre che più volte hanno colpito e ancora sconvolgono la regione tra Caucaso e Medio oriente. Con la famiglia ha trovato rifugio in Kazakistan, dove ha iniziato a studiare come cantante per poi approdare al conservatorio di Mosca. «Quando gli organizzatori mi hanno chiesto di partecipare a questo concerto per la pace - racconta a Popoli.info - ho accettato subito. Avendo vissuto in prima persona i bombardamenti, la realtà dei rifugiati, il pianto dei bambini, desidero ripetere a tutti “Basta guerre!”. Dio dice a tutti i credenti: “Non uccidere”. Il pianto di ogni bambino sale direttamente al Signore».

Svetlana Kasyan esprime in prima persona una vicinanza al Papa e un desiderio di pace che ha valenza ecumenica. «Nel dialogo ecumenico noi stabiliamo la pace nel mondo - aggiunge -, quella pace a cui ci chiama Gesù. Ogni cristiano deve usare i mezzi a sua disposizione per promuoverla».

L’incontro di tradizioni musicali è sempre un segno di dialogo fra mondi culturali e religiosi diversi. Durante il concerto saranno eseguite Arie composte dal metropolita Ilarion ispirate a testi di García Lorca, non a caso scelti perché in spagnolo, la lingua di papa Bergoglio.

Papa Francesco ha di recente ribadito l’urgenza di riprendere la strada del dialogo teologico con gli ortodossi. E proprio in questi giorni il metropolita Ilarion presenta a Roma anche il volume Verbo di Dio e parola dell’uomo, del filologo russo Sergej Averintsev (1937-2004), intellettuale ortodosso attivo per anni a Roma e membro dell’Accademia pontificia delle Scienze sociali.

In questa fase di vicinanza tra Vaticano e Mosca, che potrebbe aprire nuovi percorsi inediti di collaborazione in più campi, da quello teologico a quello diplomatico, la figura del responsabile degli affari esteri del patriarcato di Mosca è centrale: il 47enne versatile vescovo ortodosso, formatosi - oltre che in Russia - a Oxford e Friburgo, è autore di numerose opere di teologia, missiologia e musicologia. Tra i suoi lavori di compositore è nota la Passione secondo Matteo del 2006. In particolare ha sviluppato il genere dell’oratorio strumentale e corale russo, che utilizza testi liturgici e rielabora melodie della musica sacra con elementi barocchi e del Novecento.

L’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, in questi giorni in visita a Mosca al patriarca Kirill, ha commentato il prossimo incontro tra il Papa e Putin, osservando che «si inserisce nella grande tradizione delle Chiese, compresa quella cattolica, di dialogare con tutti, necessario più che mai in una società plurale». Un dialogo che passa attraverso la musica. Per informazioni: www.auditoriumconciliazione.it

© FCSF – Popoli