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Tra rivendicazioni sociali e violenza
2 aprile 2012
CasaPound (Cpi) nasce a Roma nel 2003 nell’ambito della galassia dell’estrema destra. Si ispira a Ezra Pound, il poeta statunitense che aderì al fascismo e nei suoi Cantos si scagliò contro usura, capitalismo e marxismo (anche se la figlia di Pound ha lamentato una distorsione del significato del lavoro del padre, parlando di un’«indebita appropriazione» dell’immagine del poeta).

Al centro della proposta politica di Cpi, che conta in Italia tra i 3.500 e i 4.000 militanti, c’è la questione della casa. Negli anni si sono susseguite occupazioni di stabili a «scopo abitativo»; parallelamente Cpi ha portato avanti la battaglia politica per il «mutuo sociale». Una proposta, quest’ultima, che riprende l’indirizzo politico-abitativo tratteggiato dal Manifesto di Verona (1943), la magna charta della Repubblica sociale italiana e che, in estrema sintesi, chiede allo Stato di costruire su terreni pubblici case da vendere a prezzo di costo. Le rivendicazioni sociali però non si fermano qui. Cpi chiede il controllo pubblico delle banche, investimenti nella scuola pubblica, l’uscita dalla Nato, politiche ambientali radicali, interventi a sostegno delle madri lavoratrici.

Al di là dei programmi politici, Cpi ha anche un’anima militante che, talvolta, sconfina nella violenza. Nel 2008, a Roma, un giovane di sinistra è rimasto vittima di un pestaggio da parte di cinque persone che sono state riconosciute come militanti di Cpi e Fiamma Tricolore. Dieci mesi dopo, durante le proteste contro la riforma Gelmini, giovani del Blocco studentesco (movimento legato a Cpi) sono stati protagonisti di scontri fra studenti a Roma. Sempre nel 2009, Gianluca Iannone, leader di Cpi, è stato condannato (in primo grado) a quattro anni di carcere per l’aggressione a un carabiniere a Predappio, dove si era recato per la guardia d’onore alla tomba di Mussolini. Il 3 novembre 2011 Alberto Palladino, dirigente di Cpi, viene arrestato per l’aggressione ad alcuni esponenti dei Giovani democratici (all’inizio del 2012 Iannone esulterà su Facebook per la morte del giudice Pietro Saviotti, che aveva indagato su Palladino). Il caso più eclatante che ha visto coinvolto, almeno indirettamente, il movimento è però l’uccisione di due senegalesi a Firenze il 13 dicembre 2011. Il killer, Gianluca Casseri, 50 anni, che si è tolto la vita dopo il duplice omicidio, era un simpatizzante di Cpi. In un comunicato il movimento ha però preso le distanze da Casseri.

Non sono mancati attacchi violenti anche nei confronti del movimento. A cominciare dalle sedi incendiate o danneggiate di Bologna, Pistoia, Cuneo e Foggia. Nel 2011, un consigliere municipale romano, Andrea Antonini (vice presidente di Cpi), è stato gambizzato.

Recentemente Cpi è poi salita alla ribalta anche per un altro fatto di cronaca: Mario Vattani, console generale di Osaka (Giappone), nonché figlio dell’ex segretario generale della Farnesina, è stato ripreso in un video mentre, in un concerto organizzato da Cpi, inneggiava alla «bandiera nera». Il ministero degli Esteri lo ha richiamato in patria, ma il 15 marzo il Tar ha sospeso il richiamo fino al 4 aprile, quando si pronuncerà la Camera di consiglio.
e.c.
© FCSF – Popoli
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