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Cattolici Usa e guerra in Iraq |
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I vescovi Usa hanno chiesto che le truppe rimangano in Iraq solo il tempo necessario a completare una transizione che tenga conto dei molteplici «obblighi morali» generati dall’invasione stessa e dal caos che ne è seguito |
Fascicolo: giu-lug 2007 |
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Quando l'arte è sotto tiro ; Iraq, i "caschi blu" della cultura |
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Più di cinquant'anni fa la Convenzione de L'Aja puntava il dito contro la distruzione internazionale di opere d'arte durante i conflitti armati; nel 1988 la Corte penale internazionale la inseriva tra i crimini di guerra. Tuttavia, nonostante i conflitti nella ex-Jugoslavia, Afghanistan e Iraq abbiano riproposto l'attualità della tutela del patrimonio culturale nei teatri di guerra, gli accordi per la protezione dei monumenti sono inadeguati e privi di potere deterrente. |
Fascicolo: agosto-settembre2006 |
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"Chiesa irachena a servizio di tutti" |
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"Se tutti - spiega mons. Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad - cooperano con forza per il bene del Paese e della popolazione, una soluzione si può trovare. A iracheni e occupanti chiedo di lavorare per il bene di tutto il popolo, senza guardare alle differenze e alle divisioni. Se si fa questo, tornerà la concordia. Forse non ora, ma verrà" |
Fascicolo: giugno-luglio 2006 |
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Dossier : Media globali |
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La rivoluzione mediatica, innestata sulla rivoluzione tecnologica, ha aperto possibilità quasi infinite alla comunicazione sul nostro pianeta, alimentando innovazione e scambi, ma anche perplessità e inquietudini. Alle immense possibilità di crescita delle società umane, di incontro, condivisione, e integrazione, prospettate dai nuovi strumenti di comunicazione, si contrappone il loro controllo da parte di chi, negli stessi strumenti, trova nuove capacità di controllo politico, arricchimento e destabilizzazione. Si forniscono spunti di riflessione sulla realtà mediatica, partendo da esperienze specifiche dei media cattolici |
Fascicolo: febbraio 2005 |
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La "missione di pace" in Iraq |
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Come si può parlare di "missione di pace", se per difendersi i soldati italiani sono costretti a combattere? |
Fascicolo: ago-sett 2004 |
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"Non ci sono più cristiani a Mosul" |
Uccisi, depredati o, nel migliore dei casi, cacciati da una città che abitavano da (almeno) 1.400 anni: è il destino dei cristiani di Mosul, la seconda città dell'Iraq, travolta dall'offensiva dei terroristi dell'Isis (Stato islamico dell'Iraq e del Levante). Una situazione che ha spinto i vescovi a lanciare l'ennesimo grido di allarme al governo di Baghdad e alla comunità internazionale. (Nella foto la lettera araba equivalente alla N di Nazareni, con cui i terroristi sunniti hanno segnato le case dei cristiani di Mosul)
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Data: 24 luglio 2014 |
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"Eravamo in 3, ora eccoci in 164": nel monastero iracheno rifugio dei cristiani |
Nel Kurdistan iracheno che fronteggia l’avanzata degli jihadisti dello Stato islamico, il piccolo monastero di Sulaymaniyya, fondato da Paolo Dall’Oglio, apre le porte a un gran numero di rifugiati cristiani. Sébastien Duhaut, monaco della comunità, racconta a Popoli la situazione di questi giorni.
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Data: 20 agosto 2014 |
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