Elaine Freedman

«Solo la giustizia può essere radice della pace»: parola ed eredità di Oscar Romero, ucciso in El Salvador nel 1980, un omicidio impunito. Sono passati 17 anni da quando il caso fu portato davanti alla Commissione interamericana per i diritti umani e 10 anni da quando il lavoro di questa commissione si concluse con una dura accusa alle istituzioni locali, in particolare al partito Arena: lentezza nelle indagini, ostacoli frapposti alla magistratura, soprattutto una legge di amnistia (introdotta nel 1993) che ha reso impossibile l’accertamento della verità. Oggi, terminato dopo decenni il dominio di Arena, il presidente Mauricio Funes ha promesso giustizia per Monseñor e si è impegnato a fare luce sulle responsabilità dello Stato. Ma, aldilà di dichiarazioni commosse e gesti simbolici, non sono ancora stati compiuti atti concreti. Envio (Nicaragua), n. 337, abril 2010, pp. 19-24.

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Il 24 marzo 1980 il vescovo di San Salvador veniva assassinato durante la celebrazione della messa: una morte annunciata, dopo che mons. Romero era stato a più riprese minacciato dai «poteri forti» per la sua azione a difesa dei poveri e la sua incessante richiesta di giustizia. In questo servizio un ricordo personale del direttore di Popoli, la testimonianza di un gesuita salvadoregno e l'intervista all'autore di una biografia appena pubblicata