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Eusebio, la "pantera nera" che rese grande il Benfica
20 gennaio 2012
È stato uno dei più forti giocatori degli anni Sessanta e Settanta e, forse, di tutti i tempi. Eusebio da Silva Ferreira, meglio conosciuto con il nome di Eusebio, ha sempre avuto il passaporto portoghese, ma è africano essendo nato in Mozambico quando il Paese era colonia lusitana.

La «pantera nera», come veniva chiamato dai supporter, era un attaccante potente, dotato di ottima tecnica e notevoli qualità acrobatiche. Ereditò la passione per il calcio dal padre ed entrò giovanissimo nelle file dello Sporting Lourenço Marques dove lo notò, nel 1960, l’ex centrocampista della nazionale brasiliana Bauer, che ne parlò ai tecnici del Benfica (una delle squadre di Lisbona). Eusebio fu aggregato alla rosa della prima squadra e nel 1962 diventò il centravanti titolare nella formazione che a Berna conquistò la seconda consecutiva Coppa dei Campioni (segnando una doppietta nel 5-3 finale). Giocò anche nella nazionale portoghese e contribuì al finora ineguagliato terzo posto dei lusitani ai Mondiali in Inghilterra (1966). Della manifestazione fu anche il capocannoniere con 9 reti. Il suo palmarès riporta undici titoli nazionali, sette volte capocannoniere, due volte Scarpa d’oro (1968 e 1973), una volta Pallone d’oro (1965), oltre alla Coppa dei Campioni del 1962.

Nel 1975 si trasferì in America dove militò nei Boston Minutemen, nei Toronto Metros-Croatia, nei Las Vegas Quicksilver e poi nella formazione messicana del Monterrey. Dopo un’ultima breve parentesi casalinga nel Beira-Mar chiuse l’attività agonistica.
© FCSF – Popoli
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