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Il Conclave e un bastone
6 settembre 2012

James Martin, gesuita e collaboratore di America, ha riportato sul sito del settimanale dei gesuiti statunitensi un racconto del confratello Thomas Fitzpatrick, che risale al periodo in cui il cardinale Martini viveva a Gerusalemme. La nostra traduzione.

Quando ero superiore del Pontificio Istituto biblico di Gerusalemme accompagnavo regolarmente in auto il cardinal Martini, che era membro della nostra comunità di gesuiti, all’aeroporto quando partiva per un viaggio. Prima del Conclave per eleggere il papa nel 2005, il nunzio in Terra Santa, l’arcivescovo Pietro Sambi, persuase il cardinale a utilizzare i servizi per i Vip all’aeroporto di Tel Aviv. Così il giorno prima di accompagnarlo all’aeroporto in partenza per il Conclave, informai i servizi di sicurezza che sarei arrivato con il cardinal Martini. Arrivammo alle 4 del mattino e fummo scortati verso un salottino privato in un edificio appartato dal resto dell’aeroporto.
Quei viaggi in auto con il cardinal Martini erano per noi occasioni per conversare in modo rilassato, ma quella mattina in particolare c’era un’atmosfera speciale. Ero un po’ in soggezione per il fatto che un membro della comunità di cui ero il superiore non solo avrebbe partecipato al conclave, ma secondo alcune voci era uno dei favoriti. Sapevo che il cardinal Martini non voleva diventare papa.
Così, un po’ scherzando, ma anche molto seriamente, quando fu chiamato per imbarcarsi sull’aereo, gli dissi: «Carlo, so che non vuoi diventare papa: sono il tuo superiore religioso e come gesuiti dobbiamo obbedire ai superiori. Perciò lasciami dire che, se sei eletto papa, per favore, accetta». Ridemmo; lo abbracciai e partì per il Conclave.
Quando il cardinale Martini ritornò da Roma, mi recai nuovamente in quella sala speciale per salutarlo al suo arrivo. Dopo avere attraversato tutti i posti di controllo dell’aeroporto, mentre eravamo sulla strada verso Gerusalemme, gli dissi che ero un po’ adirato con lui. L’avevo visto più volte nei servizi televisivi dedicati al Conclave in cui appariva sempre con il bastone.
Gli dissi: «Io so che non sei obbligato a usare il bastone e penso che tu sia apparso con quello per dimostrare quanto sei malato. Ho ragione?»
«Sì», disse.
Più tardi, nella casa a Gerusalemme, indicai il bastone del cardinale e dissi: «Ecco il pezzo di legno che ha cambiato il percorso della Chiesa cattolica».

© America

© FCSF – Popoli