Caro direttore e cari redattori di Popoli,
posso capire bene il vostro stato d’animo e i vostri sentimenti in questo momento in cui la rivista, a cui avete dedicato anni di fatica e di lavoro, sta per cessare le sue pubblicazioni. Tuttavia credo che quasi cento anni di servizio alla missione devono essere ricordati con gioia e gratitudine al Signore.
Nata alla vigilia della prima guerra mondiale con il titolo Le Missioni della Compagnia di Gesù, per «narrare la grande opera della missione» con particolare riferimento all’attività missionaria dei gesuiti, Popoli ha poi allargato gli orizzonti per diventare la rivista internazionale dei gesuiti italiani. Ed è soprattutto dopo il Concilio Vaticano Il che ha contribuito alla conoscenza e all’approfondimento delle varie culture del mondo, ha promosso il dialogo ecumenico, ha denunciato ripetutamente situazioni di ingiustizie e stimolato alla lotta contro la povertà, soprattutto nei Paesi più poveri.
E tutto questo lo ha fatto grazie anche all’ottima qualità delle fotografie, una caratteristica che l’ha distinta ulteriormente da altre riviste del settore.
Mentre ringrazio sinceramente Lei e i suoi collaboratori per l’ottimo lavoro svolto in questi anni, mi auguro che, pur cessando le pubblicazioni, lo spirito che ha animato la rivista rimanga nella vostra mente, nel vostro cuore e nel vostro operare, anche se in altre forme.
Con i più cordiali saluti e auguri di ogni bene.
Adolfo Nicolás SJ
Superiore Generale
della Compagnia di Gesù