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Mogherini: "L'Italia riaprirà l’ambasciata a Mogadiscio"
29/04/2014
Un gruppo di politici (come il presidente della commissione Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto), studiosi dell’Africa (come il professor Gian Paolo Calchi Novati), giornalisti, membri di organizzazioni attive nella cooperazione internazionale e associazioni umanitarie il 28 aprile avevano firmato un appello rivolto al ministro degli Esteri, Federica Mogherini, affinché l’Italia riaprisse l’ambasciata a Mogadiscio, in Somalia. L'appello sembra essere stato raccolto dalla titolare della Farnesina che oggi, 30 aprile, ha annunciato alla Commissione esteri della Camera che la legazione italiana riaprirà a breve.

L’ambasciata italiana è stata chiusa nel 1991 perché il nostro Paese non riusciva più a garantirne la sicurezza. Con l’elezione del nuovo presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud (10 settembre 2012) e la creazione di istituzioni stabili riconosciute dalla comunità internazionale si è ripresentata la necessità di riaprire una sede diplomatica come punto di riferimento della nostra politica nei confronti della nostra ex colonia. Un’esigenza sentita anche dalla stessa Somalia che nei mesi scorsi ha donato all’Italia un’area all’interno dell’aeroporto di Mogadiscio (l’area più sicura della capitale dove risiedono anche gli uffici governativi) per la costruzione della sede diplomatica. Una piccola rappresentanza è già attiva e un incaricato d’affari segue da vicino i rapporti tra Italia e Somalia facendo però la spola tra Mogadiscio e Nairobi. Ma ora, secondo i firmatari dell’appello, serve qualcosa di più: una vera e propria ambasciata. «Il dialogo tra Mogadiscio e Roma, tra il popolo somalo e quello italiano - è scritto nel documento -, non si è mai interrotto, neanche durante i più difficili anni della guerra civile somala, a testimonianza di una relazione privilegiata tra i due Paesi».

In questi vent’anni, gli apporti diretti più significativi sono stati dati soprattutto dal mondo della solidarietà e della cooperazione, da chi si è impegnato negli studi sulla Somalia da vari aspetti disciplinari, anche se non sono mancati i giornalisti che hanno contribuito a mantenere alto in Italia l'interesse e l'attenzione sulla Somalia. «L’impegno diplomatico e politico dell’Italia – continua il documento - in questo periodo non è mai venuto meno, pur fra incomprensioni e battute d’arresto. Ne sono testimonianza il costante accompagnamento della difficile fase di transizione, la presidenza dell’Igad Partners Forum, in seno alla quale si è organizzata una importante riunione a settembre a New York, così come l'aver organizzato a Roma alcune delle tappe che hanno portato alla definizione delle nuove istituzioni».

Diventa quindi indispensabile la creazione di «una permanente presenza istituzionale dell’Italia nel Paese, riaprendo l’ambasciata italiana a Mogadiscio». Ciò permetterebbe di meglio coordinare e valorizzare gli sforzi dell’Italia nelle relazioni con la Somalia. «Nonostante le difficoltà sia politiche che logistiche - conclude l’appello -, riteniamo che questa decisione debba essere finalizzata quanto prima, come anche altri Paesi hanno fatto, per assecondare anche da parte nostra il processo di normalizzazione che sembra ormai avviato». L'annuncio dato dalla Mogherini in Commissione esteri è un primo passo in questa direzione.
Enrico Casale



Il testo dell'appello
In questi giorni
è stata ricevuta a Roma una importante delegazione somala, composta dal presidente del Parlamento di Mogadiscio, Mohamed Osman Jawari, e da alcuni parlamentari. La visita del presidente Jawari è uno dei tasselli del rilancio del dialogo al più alto livello tra Roma e Mogadiscio, come già rappresentato dalla visita del presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud nel settembre 2013, la prima di un presidente della Somalia dopo la caduta del regime di Siad Barre.

Il dialogo tra Mogadiscio e Roma, tra il popolo somalo e quello italiano, non si è mai interrotto, neanche durante i più difficili anni della guerra civile somala, a testimonianza di una relazione privilegiata tra i due paesi. In questi vent'anni, gli apporti diretti più significativi sono stati dati soprattutto dal mondo della solidarietà e della cooperazione, da chi si è impegnato negli studi sulla Somalia da vari aspetti disciplinari, anche se non sono mancati i giornalisti (a partire da Ilaria Alpi e Miran Hrovatin di cui abbiamo ricordato qualche settimana fa la scomparsa) che hanno contribuito a mantenere alto in Italia l'interesse e l'attenzione sulla Somalia. L'impegno diplomatico e politico dell'Italia in questo periodo non è mai venuto meno, pur fra incomprensioni e battute d'arresto. Ne sono testimonianza il costante accompagnamento della difficile fase di transizione, la presidenza dell'Igad Partners Forum, in seno alla quale si è organizzata una importante riunione a settembre a New York, così come l'aver organizzato a Roma alcune delle tappe che hanno portato alla definizione delle nuove istituzioni. La fase attuale richiede che trovi attuazione l’intenzione, più volte annunciata dal nostro Governo, di una permanente presenza istituzionale dell'Italia nel paese, riaprendo l'ambasciata italiana a Mogadiscio. Ciò permetterebbe di meglio coordinare e valorizzare gli sforzi del nostro Paese nelle relazioni con la Somalia, assumendo il ruolo che ci spetta in seno alla comunità internazionale e che le istituzioni somale continuano a chiederci. Nonostante le difficoltà sia politiche che logistiche, riteniamo che questa decisione debba essere finalizzata quanto prima, come anche altri paesi hanno fatto, per assecondare anche da parte nostra il processo di normalizzazione che sembra ormai avviato. Contiamo quindi sul suo interessamento perché l’Italia riapra al più presto l’ambasciata a Mogadiscio riaffermando la speciale relazione esistente tra i due paesi.
Lia Quartapelle, Presidente sezione italiana AWEPA, Commissione Esteri, Camera dei Deputati
Arturo Scotto, Presidente Comitato Africa, Commissione Esteri, Camera dei Deputati Enzo Amendola, Capogruppo PD, Commissione Esteri, Camera dei Deputati
Federico Battera, Università di Trieste
Giampaolo Calchi Novati, Università di Pavia e Ispi
Bianca Carcangiu, Università di Cagliari
Luciano Centonze, Cefa
Fabrizio Cicchitto, Presidente, Commissione Esteri, Camera dei Deputati
Silvia Crespi, Cesvi
Maria De Carli, Grt
Francesca Declich, Università di Urbino
Angelo Del Boca, saggista e storico del colonialismo italiano
Paolo Dieci, Cisp
Giorgio Giacomelli, ambasciatore italiano in Somalia (1973-1976)
Cinzia Giudici, Cosv
Caterina Imbastari, Terranuova
Sara Malavolti, Cospe
Pierluigi Malesani, Rai
Alfredo Mantica, Sottosegretario agli Affari Esteri (2001-2006, 2008-2011)
Pietro Marcenaro, Presidente Commissione Diritti Umani, Senato della Repubblica (2008-2013)
Angelo Masetti, portavoce del Forum Italia-Somalia per la pace e la ricostruzione
Ennio Miccoli, Coopi
Antonio Maria Morone, Università di Pavia e Presidente, Associazione per gli Studi Africani in Italia
Osman Mohamed Gaal, Presidente della Comunità somala in Italia
Valeria Pecchioni, Ccm
Annarita Puglielli, Presidente Centro Studi Somali, Università degli Studi Roma Tre
Mario Raffaelli, Inviato speciale del Governo italiano per il Corno d'Africa (2003-2008)
Paolo Romani, Capogruppo Forza Italia, Commissione Esteri, Senato della Repubblica
Marco Rotelli, Intersos
Armando Sanguini, già Direttore per l'Africa sub-sahariana, Ministero degli Esteri e Inviato speciale del Governo italiano per l'Africa
Nino Sergi, Intersos
Giorgio Tonini, Capogruppo PD, Commissione Esteri, Senato della Repubblica
Pietro Veronese, La Repubblica
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