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Non solo Germania: un dibattito europeo
1 ottobre 2012

La sentenza del tribunale di Colonia, resa pubblica il 26 giugno 2012, che di fatto sanziona la circoncisione di minori per motivi religiosi, ha aperto un acceso dibattito pubblico in Germania, che si è esteso anche ad altri Stati. Sono circa 4 milioni i musulmani e quasi 200mila gli ebrei nel Paese, le comunità più direttamente toccate dalla sentenza. Per ovvie ragioni storiche, tuttavia, è sugli ebrei che si è concentrata l’attenzione. Il presidente israeliano Shimon Peres ha scritto al presidente tedesco Joachim Gauck, chiedendo che la Germania impedisca la criminalizzazione della circoncisione. La cancelliera democristiana Angela Merkel, dopo la sentenza si è affrettata a dichiarare di non volere che il suo sia l’unico Paese al mondo in cui gli ebrei non possono praticare i loro riti e il suo vice, Guido Westerwelle (liberale), ha chiesto che gli ebrei possano vivere le proprie tradizioni senza incertezze.
Così il 19 luglio il Bundestag a larga maggioranza ha chiesto al governo federale di intervenire per fornire un quadro giuridico certo e un disegno di legge in materia è atteso per l’autunno. La società tedesca, secondo alcuni sondaggi, si è comunque spaccata in parti pressoché uguali tra chi vorrebbe proibire la circoncisione religiosa di minorenni e chi no.
Il settimanale Die Zeit ha paragonato la situazione a quella seguita a una sentenza del 1995 della Corte costituzionale che sanciva l’incostituzionalità dei simboli religiosi nelle scuole, suscitando reazioni nella cattolica Baviera dove il crocifisso era appeso in tutte le aule. Ma anche l’uso del velo a scuola da parte di insegnanti musulmane è stato un tema dibattuto in Germania nel recente passato.
Dopo la sentenza tedesca, in Norvegia uno dei partiti della coalizione di governo si è espresso a favore del divieto di circoncisione. Anche nei Paesi Bassi e in Gran Bretagna è vivo il dibattito mediatico e politico sulla circoncisione. Un dibattito che, secondo molti ebrei, anche quando si limita a considerazioni mediche, nasconde l’intento di ostacolare quella rituale praticata da ebrei e musulmani. Le due comunità religiose sono sullo stesso fronte anche nella difesa della macellazione rituale (halal e kosher), altro tema discusso a livello politico. Nel 2011 al parlamento olandese si è svolta una lunga battaglia contro la macellazione halal, promossa dalla destra anti-islamica di Geert Wilders.
E nella recente campagna elettorale francese, l’ex primo ministro François Fillon ha sollevato polemiche per avere chiesto di riflettere sul mantenimento di queste tradizioni. In Francia la circoncisione è più tollerata che legalizzata. Il Consiglio di Stato l’ha definita «ammessa», pur essendo «priva di fondamento legale». Quando non è giustificata da ragioni mediche si effettua per consuetudine con il tacito accordo del medico.

© FCSF – Popoli