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PALERMO/ Una scuola per conoscersi
2 maggio 2012
L’insegnamento della lingua italiana ai migranti costituisce il momento fondante del Centro Astalli Palermo, che è nato proprio da quella prima esperienza, attorno alla quale è cresciuto l’attuale Centro di accoglienza nel quartiere Ballarò.

Tutto ebbe origine, nel 2003, dal discernimento di un gruppo Cvx (Comunità di vita cristiana) che si interrogava su come realizzare concretamente il desiderio di impegnarsi in un servizio a favore degli ultimi in modo coerente con i bisogni della società e finalizzato al conseguimento del maggior bene possibile. La scelta cadde su un’attività a favore di quei migranti che sempre più numerosi arrivavano in città, alla ricerca di un luogo sicuro in cui vivere e di una possibilità di lavoro, dopo aver lasciato le proprie radici e i propri beni, e avere speso i propri averi per un precario viaggio della speranza, talvolta molto pericoloso.

Il gruppo, rapidamente arricchito dall’adesione di altri volontari, individuò la propria missione nell’insegnamento della lingua italiana: la capacità di comunicare come chiave di accesso all’esercizio dei diritti fondamentali e condizione necessaria per l’integrazione culturale. Tra docenti e discenti si instaurava un dialogo che consentiva ai primi di comprendere le necessità dello straniero, agli altri di accedere al nostro mondo e trovare in esso un proprio spazio vitale. Nasceva proprio da quel primo contatto l’esigenza di nuovi servizi, primo fra tutti uno sportello di ascolto che permettesse, nell’incontro personale, di far emergere gradualmente i bisogni, materiali e non.

Presto fu anche evidente come non bastasse insegnare la lingua: occorreva offrire la possibilità di instaurare relazioni interculturali tra le diverse etnie e favorirne l’integrazione in un clima di accoglienza e di rispetto reciproco.
Le culture che si sono incontrate sui banchi della scuola, alle prese con le situazioni più disparate, esercizi grammaticali e vocaboli impronunciabili, hanno realmente costruito qualcosa: forse una piccola società ideale, dove le differenze non sono un ostacolo, anzi attraggono stimolando la curiosità; dove la vita grigia di chi lavora spesso in condizioni inaccettabili, magari con il sogno di tornare alla propria terra, si colora per qualche ora grazie a una battuta, alla condivisione, alla sensazione di avere ritrovato una dignità smarrita.

Nel corso degli anni il Centro Astalli Palermo, pur sviluppando una serie crescente di servizi di prima e seconda accoglienza, ha mantenuto la propria missione originaria, arricchendola recentemente in forza di una convenzione con l’Università per Stranieri di Perugia, con l’offerta di un corso per il conseguimento della certificazione A1 e A2, in risposta alle aspirazioni di chi vuole essere cittadino, di Palermo e dell’Italia, a pieno titolo.
Pina Merendino
© FCSF – Popoli