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Messico, tra le oasi di frontiera |
Braccati come animali dalla polizia, trattati come merce dai trafficanti di esseri umani: i migranti al confine tra Usa e Messico raccontano storie di quotidiana sopraffazione, ma anche di speranza. Quella che trovano nelle numerose case di accoglienza aperte da religiosi e volontari laici, per restituire loro almeno la dignità.
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Data: 10 dicembre 2014 |
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Sport: Quando in palio c'è l'integrazione |
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Balotelli e Ogbonna, ma anche Ivan Zaytsev, Valentina Diouf, Eusebio Haliti sono solo alcuni degli atleti di origine straniera che giocano nelle
nostre nazionali. In Italia ancora troppi vincoli impediscono alle G2 di vestire la maglia azzurra. E anche l’intolleranza non li agevola |
Fascicolo: dicembre 2014 |
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Messico: Oasi di frontiera |
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Braccati come animali dalla polizia, trattati come merce dai trafficanti di esseri umani: i migranti al confine tra Usa e Messico raccontano storie di quotidiana sopraffazione, ma anche di speranza. Quella che trovano nelle numerose case di accoglienza aperte da religiosi e volontari laici, per restituire loro almeno la dignità |
Fascicolo: dicembre 2014 |
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Un mondo di muri, 25 anni dopo Berlino |
Il 9 novembre del 1989 cadeva il muro più famoso del Novecento. Ma le speranze di un mondo senza divisioni sono state ampiamente deluse: nell'inchiesta che esce nel numero di novembre la testimonianza di un grande inviato, tre reportage dal campo, una riflessione biblica e una mappa di tutte le barriere oggi presenti nel mondo. Qui anticipiamo il pezzo di Antonio Ferrari e la riflessione del gesuita Giuseppe Trotta.
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Data: 6 novembre 2014 |
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Integrazione: Il cittadino Cristian |
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Un anno dopo avere ottenuto la cittadinanza italiana, che gli avevano negato perché affetto da sindrome di Down, abbiamo incontrato Cristian Ramos e la sua coraggiosa madre colombiana. Nelle loro parole la storia di un’ordinaria discriminazione e di un quotidiano riscatto |
Fascicolo: novembre 2014 |
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Addio a Mare Nostrum, vince l'indifferenza |
Con l’operazione Mare Nostrum, varata dal governo Letta dopo la tragedia dell’ottobre 2013 a Lampedusa, il nostro Paese aveva dato un segnale di impegno umanitario senza precedenti. Ora è cambiato il clima politico e l'operazione volge al termine. Ma se i richiedenti asilo non partiranno via mare, non vivranno per questo più sicuri: saranno piuttosto alla mercé dei loro persecutori, ma lontano dai nostri occhi. Il commento del nostro opinionista Maurizio Ambrosini (foto R. Vinci). |
Data: 31/10/2014 |
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Lampedusa, un anno dopo |
Il 3 ottobre 2013 un barcone carico di migranti affondava davanti alle coste dell’isoletta siciliana e nella tragedia morivano 366 eritrei ed etiopi. Lo sdegno popolare ha convinto l’Italia a organizzare l’operazione Mare Nostrum che ha salvato 140mila persone. Il Jesuit Refugee Service: salvare le persone è meritevole, ma non basta. Dobbiamo offrire a persone disperate canali alternativi per arrivare in Europa.
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Data: 03/10/2014 |
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Sul barcone, incinta |
Tra coloro che attraversano il mare per fuggire da alcuni Paesi africani ci sono persone particolarmente vulnerabili.
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Data: 1 ottobre 2014 |
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Stranieri nostrani |
Sono diventati indispensabili in un settore chiave della produzione italiana: si tratta degli immigrati che lavorano nell’agroalimentare. Dai campi ai piccoli laboratori, fino alle industrie, sono qui ritratti da Gin Angri, Antonella Di Girolamo e Dino Fracchia, fotografi di BuenaVista photo (agosto-settembre 2014)
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Stranieri nostrani |
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Sono diventati indispensabili in un settore chiave della produzione italiana: si tratta degli immigrati che lavorano nell’agroalimentare. Dai campi ai piccoli laboratori, fino alle industrie, sono qui ritratti da tre fotografi di BuenaVista photo |
Fascicolo: agosto-settembre 2014 |
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