Il gesuita olandese Frans Van der Lugt, in Siria dal 1966, è stato ucciso questa mattina a Homs. Alcuni uomini armati lo hanno prelevato dalla sua comunità, lo hanno picchiato e gli hanno poi sparato due colpi di pistola alla testa. La notizia è stata confermata dal Superiore dei gesuiti del Medio Oriente e dalla Curia generalizia di Roma.
Durante i tre anni di guerra civile, Van der Lugt - che avrebbe compiuto 76 anni fra tre giorni - aveva sempre rifiutato di lasciare il quartiere di Bustan al-Diwan, a Homs, roccaforte dei ribelli e assediato dalle forze lealiste. Lì si era adoperato per aiutare la popolazione civile, senza distinzioni religiose o etniche. «Io non vedo musulmani o cristiani - era solito dire -, ma solo esseri umani. Io sono il solo sacerdote e il solo straniero in questo luogo, ma non mi sento straniero». Alcune settimane fa, un suo appello su YouTube per rompere l'assedio aveva fatto il giro della rete.
La notizia è stata diffusa da alcune agenzie e poi confermata dall'assistente del Provinciale dei gesuiti del Medio Oriente. Non si conoscono altri dettagli sull'uccisione, né l'identità degli assassini.