Home page
Webmagazine internazionale dei gesuiti
Cerca negli archivi
La rivista
 
 
 
Pubblicità
Iniziative
Siti amici
politica migratoria
Record trovati: 43
Libia, le incognite del dopo Gheddafi

Quali scenari si aprono con la caduta di Gheddafi? La Libia diventerà un «santuario» dell’islam radicale? O sarà, al contrario, un esempio di democrazia nordafricana? E quali rapporti si instaureranno con l’Italia?
Popoli.info
ne ha parlato con un esperto di questioni internazionali.


Data: 
23 agosto 2011
Tag: 
Italia-Albania : Il giorno in cui scoprimmo di essere l'America
Nell’agosto 1991 il Belpaese visse un evento di portata decisamente maggiore rispetto ai recenti sbarchi di profughi dalla Tunisia: l’esodo albanese verso le coste pugliesi, che ci rese di colpo consapevoli di essere un’ambita meta di immigrazione. Ricordi e retroscena di quella che fu una vera emergenza.
Fascicolo: 
agosto-settembre 2011
Tag: 
The Household Registration System and Migrant Labour in China

Chan Kamwing

Hukou, il sistema di registrazione della residenza utilizzato in Cina, ha tenuto separati per decenni gli abitanti delle campagne da quelli delle città. Più di metà degli abitanti sono trattati come cittadini di serie B che non possono trasferirsi in città e godere di migliori opportunità e servizi pubblici. Oggi, con le profonde trasformazioni del Paese, il dibattito sulla riforma o abolizione del meccanismo dell’hukou resta centrale. Per quanto utile alle strategie di sviluppo del regime, sembra impossibile non andare verso un superamento della struttura dualistica della società. Chinese Cross Currents (Cina), January 2011, pp. 32-41

http://www.riccimac.org/ccc/eng/ccc81/society/index.htm

Tag: 
La denuncia del Centro Astalli: assurdo triplicare i tempi di permanenza
«Prolungare il trattenimento nei Cie per noi è assurdo. È un modo per esasperare ulteriormente gli animi. Qual è il senso di queste iniziative, che mirano a mortificare la dignità delle persone?».
È il commento di padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli (Servizio dei gesuiti per i rifugiati), a proposito del decreto approvato il 16 giugno dal governo, con cui si prolungano i tempi di trattenimento degli immigrati irregolari nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) da 6 a 18 mesi, in attuazione di una direttiva europea.
Secondo il gesuita, «si tratta di un ulteriore segnale che indica la mancanza di volontà di governare responsabilmente la situazione. La mia esperienza personale mi porta ad affermare che nei Cie è possibile incontrare persone che non sono colpevoli di aver commesso reati».
Come riferisce il comunicato stampa del Centro Astalli, gli operatori si recano una volta a settimana nel Cie di Ponte Galeria (Roma) per prestare assistenza a chi vive nella struttura. Si trovano spesso ad affrontare colloqui penosi con uomini e donne che non capiscono cosa stia loro succedendo e perche è si trovino lì. Molti sentono parlare della possibilità ci chiedere asilo in Italia per la prima volta proprio durante questi colloqui.
Conclude La Manna: «In queste strutture purtroppo non c’é progettualità. Si tratta di posti di mero contenimento per persone che in teoria dovrebbero essere rimandate nel loro Paese ma che nella realtà poi vengono semplicemente fatte uscire dal centro allo scadere del termine massimo di permanenza».
Per questo nei Cie si vive in condizioni di estrema sofferenza. Sono sotto gli occhi di tutti i disordini (incendi, atti di vandalismo, tentativi di suicidio) che non di rado si verificano. Alla luce di ciò perché prolungare ulteriormente tanto dolore e umiliare in questo modo la dignità delle persone?».
Della situazione dei Cie si era occupata anche un’inchiesta di Popoli sugli effetti del cosiddetto «pacchetto sicurezza», pubblicata un anno fa. Clicca qui per leggere l’articolo.

Data: 
22 giugno 2011
Tag: 
Come nasce un Cie. Il caso di Palazzo San Gervasio
Mentre il governo triplica (da 6 a 18 mesi) il tempo massimo di permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione, a Palazzo San Gervasio (Pz) una struttura del Comune si è tramutata in un Cie, ignorando le procedure e creando barriere invalicabili.

Data: 
22 giugno 2011
Tag: 
Per chi è fallito il multiculturalismo?
Ha cominciato Angela Merkel tempo fa, ora gli fa eco David Cameron dall’Inghilterra. Nel mezzo ci sono state le rivolte delle banlieau (...)
Data: 
© FCSF – Popoli, 14 febbraio 2011
Tag: 
A Calais, frontiera dopo frontiera
Affacciati sulla Manica, giovani in fuga dall’Africa e dal Medio Oriente sognano l’Inghilterra e aspettano l’occasione per salpare. Il desiderio di lasciare l’Europa continentale nasce da informazioni approssimative, ma anche da un’accoglienza fallita. Storie di rifugiati e di volontari nella culla dei diritti umani.
Fascicolo: 
dicembre 2010
Tag: 
Israele, al via il muro anti-immigrati
È iniziata la costruzione della barriera tra il deserto del Neghev e il Sinai, al confine con l'Egitto. Un muro di reticolati, radar e sensori che nelle intenzioni del governo di Gerusalemme dovrebbe arrestare il flusso degli immigrati africani.

Data: 
24 novembre 2010
Tag: 
«Ospiti» dietro le sbarre

Scatti (non rubati) oltre le sbarre del Cie di Torino. Le immagini di Paolo Soriani descrivono ambienti e sensazioni delle persone rinchiuse in uno dei tredici centri italiani di identificazione ed espulsione per extracomunitari senza documenti. Uno spazio di confine dentro le nostre città

(novembre 2010)

Tag: 
Sicilia, sbarchi e stragi da non dimenticare
Data: 
28 ottobre 2010
Tag: 
<< < | ... | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | ... | > >> Pagina 4 di 5