Charif era partito da Tangeri, in Marocco, con l’intenzione di studiare Economia e commercio e trovarsi un buon posto. La borsa di studio che aveva vinto poteva garantirgli un futuro in Italia. Arrivato a Bologna nel 1973 si iscrive all’università e studia con passione fino alla laurea. Per qualche anno lavora come agente di commercio in Emilia Romagna. Poi ha un’intuizione: perché non aprire un ristorante che proponga agli italiani la ricca cucina marocchina? Siamo alla fine degli anni Ottanta, i flussi migratori verso il nostro Paese stanno iniziando e non sono ancora così diffusi i locali etnici. Tanto meno quelli che si rifanno alla tradizione culinaria nordafricana.

Charif inizia così a risparmiare parte del suo stipendio e poi cerca un locale adatto. «Inizialmente - ricorda - volevo aprire il ristorante a Bologna. Allora però i prezzi degli immobili e quelli degli affitti erano troppo elevati. Ripiegai allora su San Giovanni in Persiceto, un Comune non lontano, ma con una vivace vita sociale».
Il ristorante Aladino viene inaugurato nel 1996. È il primo locale marocchino ad aprire in Italia. «Non volevo solo proporre i nostri piatti - osserva -, ma anche far conoscere quanto di bello e di buono ha il Marocco: dalle spezie alle danze, dai profumi alle musiche. Il Marocco è un Paese mediterraneo che ha colori solari e grande capacità di accogliere».

Charif si mette dietro i fornelli e, aiutato dalla moglie e da un cuoco connazionale, si cimenta nelle principali specialità della tradizione del suo Paese. Il «cavallo di battaglia» è il couscous preparato secondo la ricetta tradizionale con cottura a vapore in un’apposita couscousiera. Molto richiesto è anche il tajin, un secondo a base di carne (pollo, manzo o agnello). «I nostri clienti sono al 90% italiani - conclude - ma abbiamo anche molti marocchini affezionati che vengono da noi per riassaporare sapori a loro famigliari».

ALADINO - Via Pio IX 6, San Giovanni in Persiceto (Bo)


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