Home page
Webmagazine internazionale dei gesuiti
Cerca negli archivi
La rivista
 
 
 
Pubblicità
Iniziative
Siti amici
Jsn
Jesuit Social Network
Cambiare è possibile

Crescere nel «triangolo della morte», a Napoli, non è facile. Un'associazione legata ai gesuiti, da trent'anni aiuta bambini, ragazzi e famiglie a diventare protagonisti del cambiamento.


L’associazione Figli in Famiglia è nata nel 1983 a Napoli nel quartiere San Giovanni a Teduccio che, con i quartieri Barra e Ponticelli, forma la VI Municipalità, tristemente famosa come «triangolo della morte». Si occupa di recuperare famiglie e minori in grave disagio sociale. Il nostro sforzo è quello di rendere gli utenti protagonisti e responsabili del loro futuro. Le ricadute positive sono evidenti soprattutto nei giovani che scelgono di restare e divenire loro stessi educatori di altri. Ecco alcune storie di questi ragazzi, protagonisti del cambiamento, raccontate in prima persona.

Maria, 26 anni - Ho cominciato a frequentare l’associazione quando avevo 6 anni. In un quartiere dove non c’è niente se non desolazione, povertà e degrado, trovare una realtà che si occupa di giovani è veramente una fortuna. Ho cominciato con il doposcuola e i laboratori, poi ci ho preso gusto e non mi sono più allontanata, al punto che ho deciso di fare l’educatrice e oggi collaboro con coloro che una volta erano i miei educatori.

Il contatto con Figli in Famiglia ha segnato la mia vita e quella di tanti altri, le ricadute positive per il territorio sono evidentissime: penso all’abbattimento del tasso di abbandono scolastico, alla diminuzione di minori che commettono reati, all’eliminazione del fenomeno del lavoro minorile, soprattutto all’accresciuta gioia di vivere, al senso di accoglienza e condivisione che sempre più si diffondono tra gli abitanti di San Giovanni a Teduccio. Non voglio dire che in questo quartiere non esistono più problemi, ma sicuramente abbiamo imboccato la buona strada e l’altissimo numero di persone che frequenta i nostri locali quotidianamente ne è la dimostrazione. Il nostro segreto? L’amore. Abbiamo sperimentato che l’amore di Cristo, vissuto e incarnato, trasforma le persone.

Gaetano 22 anni - Io vedo l’associazione come una comunità che avvolge e coinvolge. Una comunità che interviene sulle difficoltà nelle quali ognuno può trovarsi. Nella mia vita l’associazione ha inciso notevolmente sulla formazione culturale e sulle mie scelte. Mi ha aiutato e tuttora mi aiuta a discernere i miei obiettivi di vita. Il metodo utilizzato dagli educatori, il coinvolgimento nelle decisioni, la responsabilizzazione, ci hanno consentito di crescere e di accrescere il senso di autostima permettendoci di affrontare la vita con strumenti e risorse che altrimenti non avremmo mai scoperto in noi. Sono contento di aver incontrato sulla mia strada Figli in Famiglia, di cui oggi orgogliosamente faccio parte. Guardandomi intorno vedo con tenerezza e soddisfazione che le nuove generazioni ripercorrono i nostri passi relazionandosi con noi come noi facevano con i nostri educatori.

Raffaele 23 anni - Il contatto con Figli in Famiglia ha significato per me nascere a nuova vita. Ho avuto un percorso di sofferenza in seguito alla morte prematura di mio padre e l’incontro con l’associazione mi ha aiutato a uscire dal tunnel. Ho imparato a relazionarmi con gli altri e questo ha generato in me un cambiamento che mi ha fatto acquistare sicurezza. Oggi sono inserito nel laboratorio di cucina dell’Oasi e sto imparando a cucinare aprendomi nuove possibilità: sto imparando un mestiere e mi sento finalmente utile a qualcuno e questo mi fa sentire felice. Con i miei amici sto imparando a trovare le cose positive, pur nelle sofferenze che la vita ci riserva.


Carmela Manco
Presidente di Figli in Famiglia

© FCSF - Popoli, 1 giugno 2014