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Jesuit Social Network
Con amore e libertà
Si potrebbero dire tante cose positive, nel raccontare la Social Week, la Settimana del settore sociale europeo della Compagnia di Gesù, tenutasi a Napoli dal 24 al 28 giugno e che ha visto la partecipazione di più di 70 iscritti, provenienti da circa una ventina di Paesi d'Europa.

Si potrebbe riflettere sugli interessanti contenuti legati al tema che il Jesuit European Social Centre (Jesc), organizzatore del meeting, ha scelto per i lavori: «Volontariato e bene comune: impegnarsi per una cittadinanza attiva». Si potrebbero descrivere le emozioni vissute durante le visite nei centri di ispirazione ignaziana che lavorano e lottano ogni giorno, contro l’emarginazione, in territori difficili come Scampia, San Giovanni a Teduccio e il centro storico di Napoli. Ancora, si potrebbe citare l'intervento di Jérôme Vignon, presidente delle Settimane sociali di Francia, che ha evidenziato le sfide che si devono affrontare per essere cittadini attivi, o quello di Theodora Hawksley, ricercatrice e teologa dell’Università di Edimburgo, che, a partire dall’esempio di Mary Ward (religiosa britannica, fondatrice della congregazione delle Dame inglesi), ha espresso l’essenza del volontariato in relazione a parole fondanti come «amore» e «libertà».

Insomma, si potrebbero scrivere pagine e pagine, che non abbiamo a disposizione ma che possono essere sostituite dall’energia del proverbio africano che il Jesc ha stampato sulle borse di tela consegnate a ciascun partecipante: «If you want to go quickly, go alone. If you want to go far, go together» («Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme ad altri»). Questa citazione ha ispirato tutte le giornate a Napoli, in cui la condivisione di esperienze e buone prassi fra gesuiti e laici provenienti da diverse organizzazioni europee sono state possibili fin da subito, attraverso lavori di gruppo mirati e momenti conviviali. Ma l’andare insieme per andare lontano porta con sé molti significati da custodire anche per il futuro. La stessa Europa che secondo la Compagnia di Gesù costituisce una dimensione e un’opportunità importante per il settore sociale, non può che fondarsi sull’andare insieme verso una giustizia comune. E davvero non è sembrato un caso che, nelle loro visite in gruppo a Napoli, ciascun delegato si aggirasse con la propria borsa, portatrice di un messaggio diretto e chiaro, tanto quanto la presenza di persone di diversa provenienza, storia, formazione, tutte impegnate nella promozione della giustizia.

In tale contesto, è emerso che il volontariato rappresenta un motore per un cambiamento sostanziale nelle nostre società. Attraverso le molteplici azioni di cui sono protagonisti i volontari, si ha un reale impatto sulle vite delle persone. Come è emerso dal confronto tra i partecipanti, il cambiamento a livello sociale non può prescindere dai rapporti personali, promuovendo una maggiore consapevolezza sociale e sostenendo con tutte le forze il lavoro dei volontari. Il cammino è lungo e faticoso, ma insieme è percorribile; in un’occasione Mary Ward disse: «I will do these things with love and freedom, or I will leave them alone». Nessuno ci vieta di sostituire la prima persona singolare con la prima plurale: «Noi faremo queste cose con amore e libertà».  
Andreas Fernandez
Villa S. Ignazio Trento


CHE COS'È IL JESC
Il Jesuit European Social Centre (Jesc, jesc.eu) nasce nel 2012 e costituisce lo strumento con cui la Compagnia di Gesù ha scelto di essere presente a livello europeo sui temi della giustizia e dell’impegno sociale. La dimensione europea è sempre più determinante nelle politiche dei singoli Stati membri e nella vita delle persone. L’opzione per i più poveri necessita di strumenti nuovi di coordinamento fra tutte le attività sociali in Europa legate alla Compagnia e di advocacy presso le istituzioni europee. Il Jesc rappresenta la risposta dei Provinciali europei alle nuove sfide che devono affrontare i gesuiti nel Vecchio continente.



© FCSF - Popoli, agosto 2014