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di Pavia Media Research
Il Tg non parla europeo

Pur nella crisi economica che ha una dimensione europea, l’Unione resta un tema marginale nei nostri Tg. Così non aiutano a comprendere quanto la Ue conti.

Malgrado una congiuntura particolarmente «favorevole», l’Europa non riesce a bucare lo schermo della televisione nostrana. È questo in estrema sintesi quanto emerge dall’analisi sull’agenda dei telegiornali italiani ed europei. I dati, per l’Italia, riguardano il triennio 2009-2011 (per il 2011 i primi nove mesi).

Nei telegiornali italiani di prima serata di Rai e Mediaset l’Unione europea è presente solo nel 2,3% dei servizi. Si tratta di un dato medio e che pertanto non tiene in considerazione alcune differenze tra testate - si va dal Tg3, con il 3,7%, a Studio Aperto, con l’1,3% -, ma che tuttavia dimostra una coerenza, sia con le precedenti rilevazioni, sia con i dati dell’agenda tematica, prevalentemente incentrata su cronaca nera, politica domestica e soft news, temi poco «congruenti» con la rappresentazione dell’Europa.

In particolare, il 2009 è stato l’anno delle elezioni per il Parlamento europeo, il 2010 ha visto il default greco, il 2011 l’esplodere della crisi economico-finanziaria in tutto il vecchio continente. Ciò nonostante la comunicazione veicolata dai nostri telegiornali ha dimostrato un’attenzione legata in particolare a singoli episodi, con picchi di attenzione solo in corrispondenza degli eventi più eclatanti, anche di natura emergenziale, per poi declinare fino a scomparire, negando così ai temi dell’Europa una presenza costante, strutturale, come avviene per gli altri argomenti regolarmente presenti in agenda.

Anche la visibilità dei singoli europarlamentari italiani non subisce una miglior sorte: complessivamente i candidati e gli eletti al Parlamento europeo sono intervenuti in voce per 29 minuti nel 2009, 28 minuti nel 2010 e 34 minuti nel 2011. Analizzando i contenuti di questi interventi occorre sottolineare la prevalenza delle questioni interne su quelle europee: il 70% degli interventi dei parlamentari di Strasburgo ha come contenuto prevalente una questione italiana, molto spesso di politica. Di segno diametralmente opposto la natura degli interventi del vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani: al centro dei suoi interventi vi sono questioni europee di maggiore attualità (il 73,4%), connesse alle politiche dell’Unione. Tuttavia nel triennio 2009-2011 il tempo di parola del commissario Tajani è stato complessivamente di soli 6 minuti.

Ma come vanno le cose nei principali telegiornali pubblici europei di Germania, Francia Spagna e Regno Unito? Come dimostra il grafico (in alto) sulla visibilità dell’Unione europea per ciascun telegiornale europeo, decisamente meglio. Sotto di noi, nella classifica delle News più attente all’Europa, solo il telegiornale di un Paese, il Regno Unito, considerato il più euroscettico dell’Unione europea.


Stefano Mosti

 

© FCSF - Popoli, 1 gennaio 2012