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Raccontare il mondo con il pollice alzato
È scrittore e fotografo ma, prima di tutto, un viaggiatore: Juan Pablo Villarino, argentino, nel 2005 ha iniziato a viaggiare in Europa, Medio Oriente, Asia e Sud America, zaino in spalla. Un giro del mondo in autostop per raccontare l’ospitalità del mondo. Dal 2010 condivide questa passione e filosofia di vita con Laura Lazzarino.

Nei loro viaggi hanno contato sull’aiuto di persone di ogni etnia, religione e nazionalità: abitanti di villaggio, camionisti, insegnanti, soldati; sono stati ospiti di persone semplici, autorità o… costruttori di armi belgi che ballano la lambada.

I due «acróbatas del camino» hanno così iniziato a cercare un modo per restituire quanto ricevuto dalle comunità che incontravano sulla loro strada. Nel 2009 è nato per questo l’Educational Nomadi Project (acrobatoftheroad.blogspot.it/p/educational-project.html), un programma che si fonda sul principio della bontà intrinseca dell’essere umano, sul cooperativismo e la diversità culturale.

Nei propri zaini i due portano con sé
un proiettore portatile grazie al quale organizzano proiezioni fotografiche e conferenze nelle scuole di città, villaggi, borghi e comunità che visitano durante il viaggio intorno al mondo. L’obiettivo di queste lezioni è  combattere gli stereotipi veicolati dai mass media, mostrando la realtà con testimonianze di prima mano e fotografie.

È un modo diverso di promuovere una conoscenza orizzontale tra popoli, senza mediazioni. Come racconta Juan Pablo, «nei sobborghi affollati di Cali, in Colombia, gli adolescenti imparano che tutti gli arabi sono terroristi. E gli adolescenti in Afghanistan hanno sentito che tutti i colombiani sono spacciatori. Come si fa a uscire da questo circolo vizioso?». Lo stesso vale per i grandi temi dell’ambiente, dello sfruttamento minerario, della lotta per l’acqua, della violenza di genere.

Dopo tutto, come diceva Miguel de Unamuno, «il razzismo si cura viaggiando»: una riflessione da non trascurare in questa stagione di vacanze e viaggi.

Antonio Sonzini
antonio@sonzini.it
 

© FCSF - Popoli, agosto 2014