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Una moto e una Tv per la libertà (religiosa)
Una motocicletta, un’automobile e un pulmino; una Bibbia in farsi e arabo, e le catechesi di papa Benedetto in turco. Per noi europei, con una chiesa più o meno vuota, ma aperta, a ogni angolo di strada, può sembrare strano che siano questi gli strumenti attraverso cui praticare la fede, crescere nella relazione con Dio e migliorare la convivenza con connazionali appartenenti a religioni diverse. Eppure in molte aree del mondo, Medio oriente in primis, è così. Non a caso, degli oltre 88 milioni di euro raccolti nel 2013 dalla Fondazione Acs, circa il 7% è andato a strumenti di motorizzazione, più di quanto stanziato per gli aiuti di emergenza o al sostentamento delle religiose.

Come spiega Marta Petrosillo, responsabile dell’ufficio stampa di Acs, «la grave insicurezza delle strade irachene ha fatto sì che negli ultimi anni sempre meno genitori mandassero i figli a catechismo. Così a Baghdad abbiamo acquistato un pulmino per la parrocchia della cattedrale siro-cattolica, la chiesa attaccata dai terroristi nel 2010, e, grazie a un altro pullman, a Erbil (capoluogo del Kurdistan iracheno, dove sono riparati migliaia di cristiani da tutto l’Iraq), circa 1.400 ragazzi del quartiere cristiano possono continuare a partecipare alla catechesi».

Altrettanto fondamentale l’acquisto di un’automobile per la comunità cattolica di Sulaymaniya, sempre nel Kurdistan iracheno, dove ha una sede la comunità monastica Al Khalil, fondata da padre Paolo Dall’Oglio. Qui gli incontri di approfondimento interreligioso aperti anche ai musulmani e la Messa si tengono la sera, dopo il lavoro, quando i bus non sono più in servizio. Per evitare che i fedeli percorrano diversi chilometri a piedi di notte, a rischio della vita, l’auto si è rivelata preziosa.

Una volta arrivati nei centri di catechesi o in parrocchia, i testi in lingua madre sono lo strumento indispensabile per le attività. Acs ha sostenuto la pubblicazione e la diffusione di migliaia di copie della Bibbia del Fanciullo, in arabo e assiro orientale. Nel settembre 2012, in occasione del viaggio di Benedetto XVI in Libano, sono state distribuite 50mila copie di Youcat, il libretto giallo del catechismo per i giovani di lingua araba. Padre Andrzej Halemba, responsabile di Acs per l’area mediorientale, racconta anche un altro progetto, promosso dalla Fondazione Oasis: la traduzione in turco delle catechesi di Benedetto su San Paolo. «Questo volume - spiega - è una ricchezza per i cristiani, ma può essere discusso anche dai non cristiani, aprendo a nuove possibilità di dialogo interreligioso che spesso risente di fraintendimenti e incomprensioni causati da testi in lingue diverse».

Sulla stessa linea è Sat7, la rete televisiva promossa dalle Chiese cristiane della regione, da anni sostenuta anche da Acs. Nata nel 1999, con sede centrale a Nicosia (Cipro), e captabile dall’Iran al Marocco, Sat7 dispone di quattro canali in arabo e farsi in cui trasmette 24 ore su 24, a cui si aggiungono quattro ore al giorno di programmi in turco e il canale per bambini Sat7 Kids. Il palinsesto comprende talk show su temi di attualità e religiosi, approfondimenti con esperti, ma anche film e documentari ispirati agli episodi biblici e molto apprezzati. Ben vista dalle autorità locali per la sensibilità con cui vengono trattati argomenti controversi come il ruolo della donna, la Tv viene seguita abitualmente da 7 milioni di persone. Una goccia in un mare di 300 canali Tv con un bacino di 200 milioni di utenti, ma sempre più musulmani sono tra gli spettatori, anche perché, in condizioni di sicurezza difficili, ci si chiude in casa. Senza perdere il contatto, dov’è possibile, con il mondo (cristiano) esterno.
Elisa Costanzo


ACS, CHE COS'È
L’Opera pastorale, dal 2011 Fondazione pontificia «Aiuto alla Chiesa che soffre» è nata nel 1947 in Germania con la missione di soccorrere e sostenere i cristiani perseguitati. Il suo fondatore, Werenfried van Straaten, monaco premonstratense olandese, fu soprannominato Spekpater per le ingenti quantità di alimenti (carne, in particolare) che raccolse nell’immediato dopoguerra in Europa a sostegno dei rifugiati tedeschi.
Dal 1955 Acs opera anche in Medio oriente con progetti di accoglienza ai profughi, pubblicazioni di testi sacri in lingua madre, sostegno alla formazione dei religiosi e promozione del dialogo interreligioso. Da sempre attiva nella denuncia delle violazioni subite dai cristiani per il loro credo, pubblica da dodici anni il Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo. Dopo l’Africa, il Medio oriente è oggi per Acs la seconda area destinataria di aiuti.


© FCSF - Popoli, agosto 2014