La Comunità ebraica di Milano si è ritrovata lunedì 3 settembre in piazza Fontana, davanti all’arcivescovado, per recitare i salmi in memoria del cardinale Carlo Maria Martini. L’iniziativa avrebbe dovuto svolgersi all’aperto, ma la pioggia battente lo ha impedito. Così, in segno di amicizia, monsignor Mario Delpini ha invitato gli ebrei a pregare sotto i portici del cortile dell’arcivescovado.

La recita dei salmi è stata guidata da rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, insieme a rav David Eliahu Sciunnach, suo assistente, rav Giuseppe Laras, ex rabbino capo di Milano e amico personale del cardinal Martini, e rav Elia Richetti. Erano presenti un centinaio di ebrei e tra essi alcuni esponenti conosciuti della Comunità quali Emanuele Fiano, architetto e deputato, Riccardo Franco Levi, giornalista e deputato, Gad Lerner, giornalista.

«La preghiera di oggi - ha spiegato un portavoce della comunità ebraica - vuol essere un gesto di affetto e riconoscenza in memoria di un amatissimo amico. La morte del cardinal Martini è stata per tutti gli ebrei di Milano un momento di grande tristezza e smarrimento. Per noi era un punto di riferimento importante e un amico su cui contare. Il cardinale è stato un protagonista del dialogo interreligioso nella nostra città e uomo di pace in Medio Oriente». Al termine della preghiera, Maris Martini, la sorella del cardinale presente all'iniziativa, ha voluto ringraziare la Comunità ebraica per la sensibilità dimostrata in questi giorni.

L'amicizia della Comunità ebraica nei confronti del cardinale si è espressa anche nella richiesta al Comune di Milano di dedicare al cardinale i Giardini della Guastalla. Secondo i rappresentanti della Comunità ebraica i giardini sono un luogo altamente simbolico dato che sono racchiusi tra la Sinagoga (espressione del dialogo ebraico-cristiano), l’Università degli Studi (nella cui sede per anni si è svolta la celebre Cattedra dei non credenti) e la Chiesa valdese (espressione del dialogo interconfessionale).