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La cultura non è un monolite

Da oltre 10 anni il Centro Astalli incontra gli studenti delle scuole italiane in un impegno educativo e di sensibilizzazione ai temi del diritto d’asilo e del dialogo interreligioso. Nel 2012 i progetti «Finestre - Storie di rifugiati» e «Incontri» hanno coinvolto oltre 13mila alunni tra gli otto e i diciotto anni.

Attraverso il progetto «Finestre», molti studenti di scuole medie e superiori hanno avuto l’occasione di conoscere un rifugiato e di ascoltare la sua storia, maturando una maggiore consapevolezza di ciò che accade in altri contesti del mondo, oltre la «finestra» della loro aula.

Solitamente l’incontro si svolge in classe, ma i docenti possono scegliere anche di far visitare agli studenti una delle strutture del Centro Astalli, come la mensa o i centri di accoglienza. «Dal 2007 partecipo agli incontri nelle scuole e ciò che colpisce sempre i ragazzi è come sia riuscita a superare le avversità, sopravvivere al sequestro e ricominciare, poi, la mia vita da zero», racconta Isabel, rifugiata dalla Colombia.

Frank, rifugiato dal Camerun, spiega le difficoltà che ha dovuto superare in Italia per il solo fatto di essere straniero. Quello che vuole trasmettere è che la cultura non è un monolite, bensì qualcosa di molto fluido, che evolve ogni qual volta c’è un’interazione tra gli individui, ciascuno con il proprio bagaglio culturale e di esperienze.

L’obiettivo del progetto «Incontri» - rivolto anche alle scuole elementari - è, invece, di far conoscere agli studenti le diverse religioni che compongono la società italiana. Basta cominciare chiedendo loro di alzare la mano se hanno mai incontrato almeno una persona di religione diversa da quella cattolica, maggioritaria in Italia. Più o meno numerose, le alzate di mano sono sempre presenti e i ragazzi iniziano a riflettere su quanto questa tematica sia loro vicina.

Fatima, testimone algerina di fede islamica, spiega: «Mi piace far conoscere agli studenti chi è un musulmano partendo dalle loro domande e dalle loro critiche. Cerco di costruire un dialogo attraverso il quale si possano cogliere diversità e punti di contatto tra la mia cultura e religione e la loro. Deve esserci una conoscenza reciproca per un’accettazione dell’altro più rispettosa e libera da pregiudizi».

Anche Florica - di fede ortodossa e originaria della Romania - dà spazio alle curiosità degli alunni. Le capita, a volte, di incontrare studenti ortodossi che conoscono poco la propria religione: «Sono felice di spiegare loro il senso di alcune gestualità, riti e festività che spesso seguono per tradizione senza comprenderne a pieno il significato».

Entrambi i progetti cercano di coinvolgere i giovani nell’apertura verso una società multiculturale e multireligiosa, mediante l’incontro diretto con un testimone. Questa metodologia favorisce la conoscenza reciproca e il dialogo, in una prospettiva di arricchimento e di scambio nella quale si può guardare all’altro senza le lenti distorte del pregiudizio e dei luoghi comuni.

Fondazione Astalli

 

ESILIO: UN CONCORSO LETTERARIO
Anche per l’anno scolastico 2013-2014, il Centro Astalli propone agli studenti di scuole medie e superiori il concorso letterario «La scrittura non va in esilio». Gli alunni delle classi che aderiranno ai progetti «Finestre» e «Incontri» potranno cimentarsi in un esercizio di scrittura, redigendo un racconto sui temi del diritto d’asilo e dell’immigrazione, del dialogo interreligioso e della società interculturale.
Una giuria - composta da rifugiati, giornalisti, insegnanti, scrittori e membri di organizzazioni umanitarie - valuterà gli elaborati e selezionerà i dieci racconti vincitori. Gli autori verranno premiati in ottobre in un evento pubblico organizzato dal Centro Astalli.

 

© FCSF - Popoli, 1 ottobre 2013