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La protezione interrotta

Il 18 febbraio 2013 il Regolamento di Dublino II dell’Unione europea ha compiuto dieci anni. Un insieme di regole volte a stabilire quale Stato europeo sia competente per l’esame delle domanda d’asilo è ormai diventato un insensato percorso a ostacoli per chi cerca protezione: famiglie separate, persone lasciate senza mezzi di sostentamento o addirittura detenute, lungaggini e rimpalli che rendono il diritto d’asilo inesigibile.

Intanto, richiedenti asilo e rifugiati che vivono in Europa continuano a subire le pesanti conseguenze della crisi economica: non solo tagli lineari e indiscriminati al welfare, ma un clima politico di diffidenza che, nei casi più gravi, arriva a un’aperta ostilità. Il «sistema Dublino» è il simbolo della distanza che separa l’Europa da un’umanità in viaggio, è il muro di regole anonime su cui si infrangono le speranze di chi cerca protezione.

Il 14 febbraio 2013, appena quattro giorni prima del «compleanno» del Regolamento in questione, un giovane richiedente asilo della Costa d’Avorio si è autoimmolato all’aeroporto di Fiumicino per evitare l’espulsione. Il ragazzo aveva presentato domanda d’asilo in Italia e successivamente si era trasferito nei Paesi Bassi, da dove è stato inviato indietro. All’arrivo a Roma, aveva scoperto che la sua domanda di protezione internazionale era stata nel frattempo rigettata. Ad accoglierlo c’era, perciò, un decreto di espulsione. Difficile capire che cosa sia successo in quelle giornate. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, il ragazzo si è presentato nell’ufficio della Polizia di frontiera in aeroporto e ha mostrato il decreto di espulsione. Poi ha estratto una tanica di benzina, si è versato del liquido addosso e si è dato fuoco con un accendino, riportando gravi ustioni.

Questa è solo una delle tante tragedie che non possono non interrogarci profondamente: troppe persone cercano in Europa protezione e trovano barriere di ogni genere, indifferenza, persino umiliazioni e vere e proprie violazioni dei diritti umani e della loro dignità.

Il Centro Astalli, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato 2013 ha presentato La protezione interrotta, una pubblicazione che contiene i risultati di una ricerca svolta insieme a nove partner europei. Speriamo che questo lavoro di interviste e raccolta dati possa offrire un contributo a un dibattito europeo davvero costruttivo e focalizzato sul rispetto dei valori comuni su cui l’Unione è nata: la dignità umana, la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà.

Fondazione Astalli

 

UNA RICERCA PANEUROPEA
Coordinato dal Jrs Europa, il progetto Diasp (Impatto del Regolamento di Dublino sulla protezione dei richiedenti asilo) ha coinvolto dieci partner nazionali, sezioni del Jrs e organizzazioni che assistono persone nelle procedure Dublino in Italia, Belgio, Germania, Francia, Ungheria, Malta, Polonia, Romania, Svezia e Regno Unito. Ciascuno dei partner ha realizzato una trentina di interviste a richiedenti e titolari di protezione internazionale coinvolti dalle procedure di Dublino: persone che sono in attesa di essere trasferite in un altro Stato membro e persone che sono già state reinviate da uno Stato membro all’altro (i cosiddetti «dublinati»).
Le interviste riguardano specificamente l’impatto del Regolamento sulle loro vite, come l’accesso alle cure mediche, le procedure di determinazione dell’età per i minori, la risposta a bisogni e vulnerabilità specifiche, l’assistenza legale, l’impatto della detenzione, le conseguenze della procedura sui legami familiari.
La ricerca La protezione interrotta è scaricabile dal sito www.centroastalli.it. Il rapporto integrale curato dal Jrs Europe è disponibile in inglese sul sito www.jrseurope.org.

© FCSF - Popoli, 1 agosto 2013