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Osservatorio
di Pavia Media Research
Ong: una percezione positiva
Da una recente ricerca svolta da Osservatorio di Pavia e Ipsos sulla rappresentazione mediatica e il livello di consapevolezza del pubblico nei confronti delle organizzazioni non governative, si evince che nei nove Paesi in cui è stata condotta l’indagine demoscopica (Cambogia, Cile, Francia, Germania, Italia, Libano, Regno Unito, Spagna e Usa), le Ong sono percepite positivamente dalla maggior parte della popolazione, con percentuali di giudizi positivi che vanno dal 58% al 65%. La ricerca (eseguita attraverso il metodo delle interviste online) ha reso evidente anche l’elevato livello di consapevolezza da parte del pubblico rispetto alle caratteristiche delle Ong, con percentuali di adeguata identificazione dei loro tratti distintivi che vanno dal 55% al 92%.

Per lo studio della rappresentazione mediatica delle attività delle Ong è stato considerato il materiale raccolto nel web durante l’ultimo trimestre del 2013, nelle pagine di giornali, riviste, siti istituzionali e blog di cinque Paesi della Ue (Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna) più gli Stati Uniti. L’ambito che più interessa i media è quello dell’azione umanitaria svolta dalle Ong (54,4%), seguito dalla raccolta fondi (23,6%) e dalle attività di cooperazione allo sviluppo (8%).

Nella categoria generica dell’«azione umanitaria», le tematiche più trattate sono state le attività di soccorso e assistenza in contesti non emergenziali (33,4%), le attività volte al sostegno dei non abbienti (25,6%) e gli interventi di soccorso in concomitanza con disastri naturali (17,2%).

La percezione positiva di cui godono in generale le Ong si lega al fatto che nella loro identità è presente l’elemento della cooperazione e della solidarietà. Le Ong esibiscono un fondamento etico comune (a differenza di buona parte delle organizzazioni for profit e delle altre non profit). Esiste un riconoscimento del funzionamento imperfetto degli attuali meccanismi economici e di relazioni internazionali e, conseguentemente, una volontà di superare le disparità tra aree del mondo, attraverso la ricerca di rapporti equi tra popoli, culture e sessi, e la promozione di uno sviluppo gestibile dall’interno che permetta di giungere a maggiori livelli di autonomia e indipendenza.
Juan Canseco
Osservatorio di Pavia

 

© FCSF - Popoli, 1 maggio 2014