Anche la bellezza ci può rendere liberi ed è un’esperienza che viviamo ogni volta che mettiamo da parte ciò che è artificiale e contraffatto per godere il frutto di una creatività anche semplice, ma autentica. È il percorso pedagogico che proponiamo ai nostri ragazzi, per esempio curando in ogni particolare l’ambiente del Centro Hurtado di Scampia: il colore delle pareti, i quadri regalati da vari amici artisti, gli scaffali della biblioteca, l’ascolto del giovane pianista che si esercita con passione, l’atmosfera del giardino che Lucio arreda con sempre nuovi fiori. È proprio partendo dal piccolo, bello e onesto, che si può leggere con libertà ciò che nel quartiere è stato voluto con senso di armonia, come i tanti spiazzi verdi, l’ampio e purtroppo deserto parco comunale, le larghe strade a doppio senso. Ma è anche necessario vivere con senso critico e responsabile gli opprimenti volumi dei palazzoni o delle «Vele», ormai scheletri di cemento, simboli di un’urbanistica ideata non per l’uomo, ma per la corrotta speculazione. La bellezza dell’ambiente e la sua tutela già rendono la vita dell’uomo più facile e «leggera», stimolando la voglia di incontrare gli altri, per superare quell’isolamento che proprio la dimensione di abitazioni senza anima tende a generare. Altrimenti si fugge dagli spazi vuoti delle periferie alla ricerca di altri ambienti, spesso dominati dalla falsa illusione che nelle vetrine e nei manichini dei centri commerciali si possa trovare una vera e appagante bellezza.
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