Tempo di elezioni, tempo di bugie e, per certi ambienti, è ormai palese il rischio di non più tanto nascoste manovre sostenute dalla camorra.

È proprio per opporsi a questo sistema, che ha portato negli anni a un disinteresse crescente per la politica, che un gruppo di cittadini di Scampia ha elaborato un cartello di richieste molto concrete da presentare ai candidati per la carica di sindaco di Napoli e per la presidenza della municipalità.

Intorno al Centro Hurtado è costante il fermento di un dibattito e di una ricerca che, intitolata «Scampia felice», passa in rassegna i temi più caldi: dalla disoccupazione alla scuola, della condizione della donna al diritto alla casa, dai trasporti ai rifiuti e all’ambiente, perché si possa elevare sia il tono della proposta politica, sia la partecipazione diretta dei cittadini alla cosa pubblica.
Il continuo e scandaloso conflitto di potere all’interno dei più grandi partiti fa vivere una certa nostalgia per i tempi in cui la personalizzazione della politica non aveva preso tanto spazio nella ricerca del consenso. Che dal basso sia nata la necessità di ridefinire le regole del gioco è un segnale di grande significato per una nuova cultura politica. Almeno questo è quanto ci si augura.