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Missione Scampia
Fabrizio Valletti
Gesuita della comunità di Scampia (Na)
Mai rassegnarsi
È come viaggiare, ma sembra che non si arrivi mai a destinazione. Succede quando ci si inoltra nello spazio dello spirito umano. Il luogo in cui si vive, però, può chiudere gli orizzonti della coscienza in angusti limiti culturali, per cui appare tutto come scontato e già vissuto. Il fenomeno «denaro e ricchezza» è l’esperienza dietro cui ci nascondiamo, che non dichiariamo come fra le più importanti della nostra vita anche se determina scelte di valore e comportamenti che condizionano fortemente il cuore delle persone.
Al denaro si affida il riconoscimento del nostro successo e il desiderio di prevalere sugli altri. Diamo tanta importanza alla ricchezza da non avvertire che è una delle cause più gravi di separazione e rivalità fra le persone. Come uscire da questa logica? Lasciando agli esperti di economia la mai risolta esigenza di un’equa distribuzione delle risorse, risuona il richiamo evangelico a farsi attenti ai poveri per avviare un processo di liberazione dal bisogno. Nel nostro quartiere, come in tanti luoghi di disagio, si avverte che ci sono povertà reali, ma anche forme di suggestione provocate dalla cultura dei consumi, che lascia sempre insoddisfatto chi è influenzato dalla pubblicità.
Ma di fronte alla reale povertà di chi non riesce a soddisfare i più elementari e vitali bisogni personali o familiari, scatta l’interrogativo di come gli altri, i più garantiti, possano contribuire al cambiamento. Se riduciamo al massimo la logica dell’assistenza, si può e si deve sperimentare l’offerta di opportunità di lavoro e di formazione, per favorire l’autonomia economica. Quello che più appare difficile da sviluppare è l’investimento di risorse da parte di chi possiede mezzi e ricchezza, per una crescita del bene comune negli ambienti meno fortunati. Il divario fra ricchezza e povertà rimane l’evidente contraddizione della nostra società, ma anche il terreno previsto dallo stesso Gesù che ha scelto di farsi povero per ridurre tali distanze e restituire dignità all’uomo.
© FCSF – Popoli, giugno-luglio 2010