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L'ultima Parola
Silvano Fausti
Gesuita, biblista e scrittore
Missione, affare di pochi o compito di tutti?
Sarete testimoni di me
(leggi Atti degli Apostoli 1,6-8)

L'ultima parola spetta alla Parola! Ma l'ovvio, come si sa, è per lo più trascurato. In questa rubrica faremo variazioni sul tema della missione, delineandone gli aspetti alla luce dei testi di Luca, l'evangelista della missione. «Missionario» e «apostolo», termini derivanti rispettivamente dal latino e dal greco, significano «inviato», «mandato». Per noi queste parole evocano terre lontane e povera gente. Destinatari e attori della missione non saremmo noi, ma gli altri, che vanno o stanno altrove. La missione invece è compito di tutti e di ciascuno di noi.

Ci chiediamo sempre «quando» verrà il Regno. Gesù dice solo «come» viene. Gli apostoli, prima della sua ascensione, gli fanno l'ultima domanda: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno d'Israele?». Dalla risposta di Gesù nasce la comunità cristiana: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo (...) e sarete testimoni di me a Gerusalemme (...) fino agli estremi confini della terra». Nascita indica natura: la pianta è della natura del seme da cui viene. Nascita e natura della Chiesa è, in forza dello Spirito Santo, essere testimone del suo Signore. Il Regno viene quando, «battezzati in Spirito Santo» (At 1,5; Lc 3,16), i discepoli continuano a fare e insegnare quanto lui «cominciò a fare e insegnare» (cfr At 1,1). Essere suoi testimoni (=martiri, in greco!) vuol dire «ri-cordarsi» di lui: portarlo-nel-cuore, agendo e parlando come lui.

Ognuno di noi ha la stessa vocazione e missione di Gesù: la vocazione di essere figlio, che si realizza nella missione di farsi fratello. Ogni credente è destinatario della missione di Gesù, «il» Figlio che lo ama come il Padre. Nella misura in cui sperimenta il suo amore, diventa attore: può amare come è amato e si fa suo testimone per altri, perché possano fare la stessa esperienza. Dice Gesù all'uomo liberato dalla legione di demoni: «Torna a casa tua e racconta ciò che Dio ha fatto per te» (Lc 8,39). L'ex-indemoniato è il primo apostolo: è inviato a testimoniare ai fratelli ciò che è avvenuto in lui. La missione riguarda innanzi tutto me, il mio stile di vita. L'amore del Figlio mi libera dal male; una volta libero, sono da lui e come lui inviato: «Come il Padre ha mandato me, così anch'io mando voi» (Gv 20,21). Sono inviato prima ai vicini: «Torna a casa tua». La testimonianza degli apostoli comincia da Gerusalemme; la mia comincia da dove mi trovo. Mi faccio poi carico della società in cui vivo, per abbracciare infine tutti, sino agli estremi confini della terra. Nel mondo pluriculturale e globalizzato i più lontani sono quei vicini che trascuriamo: quelli tra noi che emarginiamo oltre ogni confine di vita vivibile. Sradicati dal mondo loro e scartati dal nostro, sono i più poveri di tutti.

La nostra vocazione e missione andrebbe rivisitata alla luce del Signore che è «sempre con noi» (Mt 28,20) con il volto di tutti i senza volto che sono tra noi. Affamati e assetati, immigrati e nudi, malati e carcerati, i miliardi di poveri cristi della terra, sono il Signore. Ciò che facciamo al più piccolo tra loro, giudica e salva noi, non loro. Essi, inviati come Lazzaro alla nostra porta, ci chiamano a gettare ponti sull'abisso che abbiamo scavato tra noi e loro, perché da loro giunga a noi la salvezza. La missione costituisce la dimensione fondamentale della nostra vita. Abbiamo sempre bisogno di essere evangelizzati. E proprio da coloro che vorremmo evangelizzare. Poi, una volta evangelizzati, ci rivolgiamo agli altri, vicini e lontani. Solo andando verso i fratelli diventiamo noi stessi figli. La missione realizza la nostra vocazione: «Chi accoglie voi, accoglie me», dice Gesù identificandosi con i suoi inviati (Mt 10,40). La missione verso i fratelli ci rende uguali a Lui, il Figlio.
 

    Per riflettere e condividere

    Che cosa significa che anch'io sono apostolo
    in casa mia, nel mio ambiente, nella società?

    Qual è il mio stile di vita? Testimonio Gesù
    «facendo e insegnando» come lui, rispettando
    i diritti e la libertà altrui, che sono i miei valori?
© FCSF – Popoli, 1 gennaio 2007