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Missione Scampia
Fabrizio Valletti
Gesuita della comunità di Scampia (Na)
Risposte contro la crisi
Un convegno organizzato da un gruppo di cristiani di Scampia, il 7 febbraio, si è interrogato sulla possibilità che la crisi attuale offra opportunità di esiti anche positivi. Già il fatto di porsi la questione è indice di maturità e di un atteggiamento insieme critico e aperto alla speranza da parte di laici che desiderano affrontare responsabilmente le situazioni spesso drammatiche delle famiglie, del mondo del lavoro e della convivenza sociale.
Nel corso dell’incontro è stato anzitutto sottolineato che alla base della crisi, a livello nazionale e internazionale, c’è un crollo di riferimenti etici: certamente sul piano dell’economia ma prima ancora su quello dei valori che sono a fondamento della società.
A differenza di ciò che spesso avviene nei dibattiti accademici, non ci si è fermati all’analisi delle cause o alla deplorazione degli effetti disastrosi, ma si sono cercate risposte percorribili, perché è in queste che si esprime la volontà di non arrendersi. Così, la situazione di disagio che si vive nel territorio ha suggerito di impegnarsi in esperienze da vivere in prima persona, nei limiti delle reali possibilità, ma cominciando anche dalle piccole scelte: ad esempio il consumo critico, attraverso i gruppi di acquisto solidale o il mercato equo, aperto alla solidarietà verso quei produttori che si affrancano dalla dipendenza nei confronti delle multinazionali o della grande finanza.
È proprio dal sorgere in un ambiente come il nostro di una simile cultura che si può meglio delineare l’urgenza di un’economia alternativa o «alterativa» (nel senso del cambiamento), come l’ha definita Renato Briganti, professore di Diritto pubblico e studioso di finanza etica. Non è solo un dibattito sull’economia che ci può aprire alla speranza, ma anche e soprattutto un atteggiamento, per così dire penitenziale, che indica evangelicamente il riproporsi del primato della coscienza, capace di trasformare la concorrenza e la competizione in solidarietà e gli interessi privati, individuali e aggressivi, in ricerca del bene comune,  condivisione, ridistribuzione delle risorse e convivialità.

© FCSF – Popoli, 1 marzo 2012