Una mimosa e un leccio si sono aggiunti alle piante già presenti nel giardino del Centro Hurtado, a Scampia. Sulla scia della «festa degli alberi» anche quest’anno bambini e ragazzi hanno voluto riaffermare con la vanga e il rastrello una passione e una speranza. Tutto è nato perché un amico insegnante, Aldo Bifulco, ha scritto un libro, Il giardino del liceo, in cui racconta come gli alunni, armati di zappa e di tagliaerba, hanno trasformato il giardino della scuola, pieno di arbusti e di erbacce, quasi in un orto botanico. Sono poche le occasioni che portano i ragazzi a immergersi nel mistero della natura che a ogni stagione ripropone i germogli di una vita che non si vuole spegnere. La meraviglia dell’osservare si può trasformare in passione per custodire e arricchire l’ambiente. Nel giardino del Centro nascono così anche i germogli della speranza di quei ragazzi - scout, bambini della catechesi e appassionati della lettura -, che sono alla ricerca di simboli nuovi in cui esprimere la loro gioia di vivere e l’amore per la natura. A noi adulti spesso mancano la fantasia e la buona volontà per costruire e offrire modelli nuovi, liberi dalle ragioni dell’interesse e del profitto, che possano essere autentiche occasioni di relazioni felici per i giovani, in cerca di giusti valori. Guardando a questa esperienza si direbbe che la pedagogia delle mani piene di terra si vuole sostituire all’immaginario di altre mani che, armate o avide di denaro per lo spaccio di droga, seminano violenza e morte.
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