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Il pesce è finito
Lungo le coste dell’India meridionale, dove la pressione sulle risorse ittiche si fa sempre più intensa, i pescatori tornano ai villaggi con le reti vuote. Simone Nascetti fotografa una realtà di sviluppo non sostenibile
(febbraio 2013)
L’ultimo pescatore torna alla riva quando il sole è già alto. Ha le mani e il viso segnati dal caldo e dall’acqua salata, ma le reti sono vuote. Uno di loro, con aria rassegnata, racconta che oggi il mare è meno ricco di un tempo.
Da sempre i pescatori sono stati i custodi e i difensori delle coste indiane. Ma a Varkala, quasi all’estremo sud dell’India, come lungo tutta la costa del Kerala, lo sfruttamento intensivo delle risorse ittiche rende il mare sempre meno generoso. Insieme all’inquinamento dei fiumi che versano in mare scarichi urbani e industriali, la pesca a strascico con imbarcazioni a motore in molte zone ha sostituito i metodi tradizionali degli abitanti dei villaggi, compromettendo gli equilibri marini. Per tenere il passo con lo sviluppo, l’India ha utilizzato metodi e tecnologie che hanno portato a una pesca insostenibile e distruttiva. Il solo Stato del Kerala, grande come il Triveneto ma con una popolazione uguale a metà di quella italiana, deve fare fronte alla pressione sulle risorse disponibili. Costruzioni di dighe, inquinamento delle falde, allevamenti in acquicoltura per gamberi, corruzione e insufficienti controlli sono ulteriori cause che aggravano la situazione. Le comunità stanno sempre più disperatamente cercando fonti alternative di sostentamento.
Solcavano questi mari sull’imbarcazione chiamata St Antony, spinti sempre più al largo, Ajesh Pinky e Selestien Valentine, i due pescatori di 25 e 45 anni uccisi il 15 febbraio di un anno fa dai due marò italiani a bordo della Enrica Lexie, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che per questo stanno per essere processati da un tribunale speciale a New Delhi.

Simone Nascetti
Simone Nascetti (Bologna, 1978), laureato in Architettura, è fotografo freelance e si avvicina alla fotografia durante gli anni universitari, maturando interesse per i temi sociali. Ha realizzato reportage in Argentina, Brasile, India ed Europa su argomenti che spaziano dalla condizione femminile e dell’infanzia ai disabili, e con un’attenzione generale ai diritti umani, lavorando anche per organizzazioni non profit che si occupano di cooperazione internazionale. Ha collaborato con diverse riviste italiane e straniere. Tra le sue personali, Presentes! Espacios desaparecidos (2008), un lavoro sui centri di detenzione clandestina durante la dittatura argentina. Nel 2011 e 2012 ha esposto a Trento e Milano i progetti sviluppati in Brasile e in India.
www.simonenascetti.com
2013. Pianeta cibo
Nel corso del 2013 i Pics sono dedicati al tema del cibo nelle sue molteplici declinazioni: come fondamentale (e spesso carente) sostegno per la vita, come occasione per promuovere o negare i diritti dei lavoratori e dell’ambiente, come espressione di identità culturali, elemento di feste e di riti. «Nutrire il Pianeta. Energia per la vita» è anche il tema della prossima Esposizione Universale di Milano del 2015.

Si ringrazia per il contributo: Cisl Lombardia - In collaborazione con Altromercato