Nessuna ragione di Stato giustifica una strage di innocenti, settant’anni fa come oggi. Nella crisi siriana l’Europa si è voltata da un’altra parte, ma Marzabotto è adesso

Si chiama Fronte europeo di solidarietà con la Siria. Sotto le sue insegne si sono ritrovate molte sigle dell’estrema destra italiana e del Vecchio continente e qualche esponente dell’estrema sinistra, con un obiettivo comune: sostenere il regime sanguinario di Bashar al Assad. E il 15 giugno, a Roma, è in programma una manifestazione.

A poco più di un mese dalla presa di Bangui da parte dei ribelli di Séléka, continuano le violenze e i saccheggi. A farne le spese sono i civili e, in particolar modo, i religiosi cattolici. Il vescovo di Bangui lancia un appello ai nuovi dirigenti affinché non permettano che il colpo di Stato si trasformi in una guerra di religione.

Nelle prime fasi della rivolta è stato vicino ai manifestanti non violenti, quindi ha dovuto partire per l’esilio. Oggi ha sulle spalle il difficile compito di riunire le opposizioni per una Siria democratica e plurale