Home page
Webmagazine internazionale dei gesuiti
Cerca negli archivi
La rivista
 
 
 
Pubblicità
Iniziative
Siti amici
Idee
Cerca in Idee
 
Missione Scampia
Fabrizio Valletti
Gesuita della comunità di Scampia (Na)
Grillo visto da Scampia
Ricordo che a giugno nel Mugello, come anche a Firenze, si faceva la festa dei grilli: piccole gabbiette con legnetti e spilli dove si imprigionavano i poveri grilli, per la gioia di sentirli cantare!
È il pensiero che mi veniva spontaneo nei primi tempi in cui è apparso Grillo sulla scena politica italiana. Lunedì abbiamo capito che la gabbia avrebbe dovuto essere ben più grande per frenare la sua dirompente esternazione!
A prima impressione può sembrare populistico e da spettacolo il suo modo di (non) fare politica, attirando il malessere di tanti italiani e la voglia di buttare tutto all'aria. Ma di fatto non è assimilabile alle promesse deliranti di Berlusconi, né è del tutto antipolitico il suo modo di affrontare le grandi contraddizioni del nostro Paese e della classe politica e imprenditoriale. Il consenso che ha attirato ha piuttosto il carattere di quella coscienza prepolitica che nasce anche dalla delusione che gli apparati del potere hanno provocato in molti cittadini.
Ho molto ascoltato gli abitanti di Scampia prima e dopo le elezioni. Il fenomeno Grillo è di fatto secondario rispetto alla critica diffusa sulle vicende locali.
È prevalente la delusione per l'inefficienza amministrativa della attuale giunta, le cui giustificazioni non sono  sempre ascrivibili alla pesante situazione debitoria ereditata. Un'opposizione al sistema di potere, che negli anni ha degenerato in clientelismo e passività, non ha fatto emergere nuove figure significative. Lo stesso apparato degli esponenti della sinistra ancora non si è rinnovato e sempre di più mostra un'inadeguata coscienza sociale e civile rispetto ai seri problemi del territorio, preoccupati come sono, i personaggi che circolano da tanti anni, di mantenere  posizioni personali.
Di fatto l'organizzazione malavitosa che ha radici profonde e che si fonda sull'ignoranza e sulla rete di favori consolidati, garanzia per molti e illusione per altri, ha riaffermato il suo potere  politico anche nelle ultime elezioni.
In queste condizioni anche le urla di un non politico che con fare da clown denuncia mali reali, possono essere utili per scuotere le coscienze e per scalfire i poteri inefficienti gravemente consolidati.
È sempre più necessario ripartire dalla gente comune per riaffermare il primato dell'educazione civile e per promuovere la formazione al bene comune. Di fronte alla diffusa ignoranza è urgente far amare l'alfabeto della cittadinanza onesta e responsabile. Ma per questo è importante che le famiglie di Scampia non si facciano incantare da una certa televisione e scendano dai falsi palcoscenici per ricominciare a pensare e a studiare soprattutto la storia del nostro Paese, per non cadere nei tranelli di fughe autoritarie che ci portino lontano da una visione europea.
© FCSF – Popoli, 28 febbraio 2013