Gli alimenti, scriveva Lévi-Strauss, sono, prima di tutto, «buoni da pensare». Nei miti che raccontano la genesi dell’ordine culturale, infatti, la scoperta e la cottura di alimenti come l’igname e il taro, rubati agli dei (secondo i tikopia della Melanesia) o indicati da una stella (secondo gli apinayé e i kraho del Sudamerica), descrivono il percorso razionale mediante il quale l’uomo emerge dalla totalità indistinta delle origini. Sono gli alimenti a dare sostanza a quel pensiero che gli permette di prendere le distanze dalle divinità, come nel mito degli indigeni nordamericani oijbwa sul totemismo, e di fondare il proprio ordine sociale, come nel mito tikopia che narra l’origine dei clan.