Si avvicina la Giornata per la pace di Assisi indetta dal Papa il 1° gennaio scorso e che si terrà il 27 ottobre, nel 25° della prima Giornata con tale finalità che si svolse sempre ad Assisi il 27 ottobre 1986.
Una nota vaticana del 2 aprile e un articolo del cardinale Bertone sull’Osservatore Romano del 3 luglio hanno chiarito le modalità dell’evento, che presenta varie novità rispetto a quello del 1986 (e alle altre due giornate analoghe del 1993 e del 2002), tutte nella direzione di un maggiore controllo dottrinale in modo da evitare contaminazioni e sincretismi.
Ci saranno il pellegrinaggio e l’affermazione del «comune impegno per la pace», come nel 1986; e come nel 2002 le delegazioni - papa compreso - arriveranno la mattina in treno da Roma. Le novità principali sono due: l’estensione dell’invito a «personalità» del mondo della cultura e della scienza, anche non credenti; la mancanza di momenti pubblici di preghiera delle diverse religioni. La preghiera troverà posto in un «tempo di silenzio». L’incontro di preghiera riservato ai cristiani si farà a Roma alla vigilia. Anche il titolo è cambiato: nel 1986 era Giornata mondiale di preghiera per la pace. Stavolta il titolo è Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, mentre il sottotitolo è Pellegrini della verità, pellegrini della pace. Vi è dunque la parola «verità», che è centrale in papa Benedetto e che qui pone la ricerca della verità a presupposto della ricerca della pace.
Intellettuali e scienziati, anche non credenti, saranno presenti perché il dialogo per la pace «non esclude nessuno»: «Per questo motivo, saranno invitate a condividere il cammino dei rappresentanti delle comunità cristiane e delle principali tradizioni religiose anche alcune personalità del mondo della cultura e della scienza che, pur non professandosi religiose, si sentono sulla strada della ricerca della verità e avvertono la comune responsabilità per la causa della giustizia e della pace».
Non viene proposto il digiuno, come le altre volte, ma un «pranzo frugale condiviso dai delegati», che si farà a Santa Maria degli Angeli, dopo il primo appuntamento «di commemorazione dei precedenti incontri e di approfondimento del tema della giornata». Al pranzo seguirà «un tempo di silenzio, per la riflessione di ciascuno e per la preghiera». Nel pomeriggio in «pellegrinaggio» tutti saliranno da Santa Maria degli Angeli verso la Basilica di San Francesco «in silenzio», nella «preghiera e meditazione personale».
La preghiera silenziosa toglierà ogni idea di una preghiera comune e dunque eliminerà una delle obiezioni che erano state mosse all’appuntamento del 1986. La conclusione della Giornata avverrà «all’ombra della Basilica di San Francesco, là dove si sono conclusi anche i precedenti raduni». Si prosegue dunque sulla strada, indicata da papa Wojtyla, del coinvolgimento delle religioni mondiali nella ricerca della pace, ma le cautele contro il sincretismo stavolta saranno più ampie e sistematiche.
Luigi Accattoli
Scrittore, giornalista, editorialista del Corriere della Sera
www.luigiaccattoli.it